Rovigo. Cartella esattoriale da 14mila euro ad un operaio con la moglie disabile: «Mi viene chiesto di pagare entro 5 giorni, non so come fare»
«Mi sono recato nella sede cittadina per cercare di capire meglio la situazione – spiega A.G. – Con mia grande sorpresa ho potuto constatare l’enorme quantità di cartelle esattoriali pronte ad essere spedite a varie famiglie di Rovigo. Lo stesso messo comunale mi ha confidato di essere in grande difficoltà, dato il lavoro da espletare in questi giorni. Mi ha colpito anche la vicenda di una donna, rimasta vedova, alla quale stavano per essere spedite diverse notifiche, ognuna di importo tra gli 800 e i 900 euro, relative all’attività commerciale del defunto marito. Sono rimasto basito».
Bollo auto non pagato
L’importo esatto contestato all’operaio di Rovigo, che vive assieme alla moglie disabile a suo carico, è di 13.679,35 euro. Nella cartella sono compresi bolli auto non pagati, tasse sui rifiuti e anche qualche canone della televisione. Imposte che vanno dal 2012 al 2020; le più alte sono quelle sui rifiuti – 1.351,07 euro, 1.315,74, 1.208,80 – la più bassa è un canone Tv di 94,53 euro. Viene dato tempo 5 giorni per il pagamento della rata unica, comprensiva di 147,89 euro per l’ingiunzione, salvo che non venga presentata documentazione che attesti l’avvenuto pagamento. In caso contrario scatterà la riscossione forzata. «Mia moglie in questo momento non lavora – spiega affranto il 50enne rodigino – sta cercando un lavoro nell’ambito delle apposite liste di collocamento per disabili, ma al momento non è riuscita a trovare alcun tipo di occupazione».
Ex insegnante disoccupato deve pagare 44mila euro
Questo caso fa il paio con quello del disoccupato al quale l’Agenzia ha richiesto il pagamento di quasi 44mila euro di arretrati, per gli anni che vanno dal 2006 al 2013. Una cartella esattoriale da infarto. «Questa cifra proprio non riesco pagarla – riferisce l’uomo, che preferisce rimanere anonimo – Ho ricevuto una raccomandata con una richiesta di pagamento di 43.988 euro, da versare entro cinque giorni». Il maxi importo fa riferimento a una quindicina di cartelle esattoriali inevase accumulatesi nel tempo. «Si tratta di sette cartelle, che sono però senza alcuna prova di notifica. Siamo nel 2022 e mi viene chiesto di pagare per qualcosa avvenuto 16 anni fa. Si tratta, a mio avviso, di atti più che largamente prescritti e comunque a cui è stata già fatta regolare opposizione dal sottoscritto a quei tempi, senza avere alcuna risposta». L’ex docente prosegue: «In un periodo di recessione, post- Pandemia e crisi totale del consumo, è assurdo che si permetta di inviare simili comunicazioni, specie a chi è senza lavoro o anche a chi mediamente guadagna 1.400 euro al mese, con oltre 700 euro di trattenute in busta paga. Ci sono anche le tasse sulla Naspi, e ho già ricevuto un’altra cartella per pagare tasse sul sussidio».