Mestre, spaccio a cielo aperto in Corso del Popolo
Sono esasperati i residenti, che da mattina a sera fanno lo slalom tra spacciatori che sfrecciano in monopattino per scambiarsi le dosi e i consumatori buttati a terra che si fanno di crack sugli scalini dei condomini di Corso del Popolo a Mestre. E sono arrabbiati i negozianti e i titolari di attività, divisi tra chi teme ritorsioni, e chi alza la voce perchè non ne può più di vivere con la paura.
Negozianti esasperati
Il consigliere comunale Gianfranco Bettin, ha scritto un’interrogazione al sindaco, Luigi Brugnaro, in cui accende i riflettori su quella che definisce la “Centrale operativa” dello spaccio. Una sorta di quartier generale che si trova tra due negozi di Corso del Popolo, Estel e Abitare Tre, l’ex grattacielo Generali e le aiuole verdi. Da qui si tirano le fila della vendita-consumo di stupefacenti. Che si è spostata nella zona centrale e nelle vie limitrofe, tra cui via Bissolati. Nicoletta e Barbara sono le titolari del salone Diva, che gravita nel condominio Turati di via Bissolati: «Siamo disperate e massacrate» dicono senza mezzi termini «Ci stanno rovinando il lavoro e di conseguenza la vita, manca solo che chiudiamo. Ci hanno assassinato il mestiere». La porta d’entrata è rotta. «L’hanno spaccata durante la raffica di colpi con i tombini, ma non abbiamo nemmeno il coraggio di aggiustarla. L’altro giorno c’era un cliente che stava entrando, un drogato si stava bucando la gamba e gli ha detto “Guarda che se ti dà fastidio mi sposto”. Ecco, questo è quello che accade tutti i giorni. La zona ha grossi problemi, l’Ater ne aggiunge altri perché assegna case a persone che ne hanno altrettanti, e non riusciamo a farci abbassare l’affitto».
A testa bassa
Eddy Zollia, del Centro scuola danza La Palestra, è anche residente. Prima i furti, le vetrate sfondate, le spese per far aggiustare le porte, il parquet. Ora gli spacciatori che non danno tregua. «Queste persone stanno stravolgendo la nostra società e la nostra città. Ci dicono di non reagire, di non fare nulla. Ma sono una presenza ingombrante. Non li devi guardare, le persone gli passano accanto, loro girano con le loro biciclettine, si scambiano la droga, poi fanno i loro comodi. Segnalazioni ne abbiamo fatte a decine». La ritorsione è facile, fanno sapere gli abitanti. «Sono i padroni, specialmente dopo una certa ora della sera, noi dobbiamo subire. E ci siamo stancati di chiamare le forze dell’ordine. Siamo in ginocchio, non abbiamo mai visto la città ridotta così. Ci servono soluzioni, così non riusciamo a vivere». Chiude: «Chiediamo aiuto al Prefetto, vogliamo fatti». In Corso del Popolo, gira una petizione per chiedere l’eliminazione delle sedute che si trovano di fronte al Franchetti, succursale del mercatino di via Tasso, spiegano residenti e negozianti.
La denuncia
Andrea Chiappa, titolare dell’hotel Ambasciatori Venice Mestre Tapestry Collection by Hilton, è preoccupato: «In Corso la situazione è esplosiva, da quando sono tornato in questa parte di città ho trovato davvero un cambiamento in peggio lampante. I clienti ce lo scrivono nelle recensioni. Alcuni turisti hanno paura ad uscire, il personale è terrorizzato, soprattutto le donne, e anche noi ci preoccupiamo per loro. Le facciamo parcheggiare sotto l’albergo. Abbiamo assistito a risse, una volta si è rifugiata in hotel una donna che era stata aggredita. Gli scippi sono all’ordine del giorno. Serve un presidio fisso delle forze della polizia, pattuglie costanti, l’esercito, ma bisogna fare qualcosa subito. Si possono organizzare mercatini e feste dappertutto, ma se non c’è sicurezza, se quando una persona esce teme di essere accoltellata o di finire in mezzo a una rissa tra tossici, è tutto inutile». Chiude: «Faccio un forte appello al Prefetto, perchè ci dia una mano e raccolga il nostro malessere».