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Maltempo in Veneto. Zaia: «Dichiarato lo stato di calamità»

Maltempo, in Veneto oggi, venerdì 3 novembre, osservati speciali sono i fiumi per il passaggio delle piene. A rimarcare questo dato è anche il presidente della Regione Luca Zaia, facendo il punto sulla situazione: «C’è la preoccupazione per i grandi fiumi, a iniziare dall’Adige a Verona, che è stato messo in sicurezza con l’apertura del collettore che sostanzialmente lo sgrava delle sue acque e le fa defluire nel lago di Garda. Anche fiumi come il Bacchiglione, il Brenta, il Tagliamento, il Meduna e il Livenza son tutti attenzionati. La situazione, ha spiegato, «desta molta preoccupazione», soprattutto perché le piogge torrenziali si riversano sui fiumi, che non riescono più a scaricare a mare. «Abbiamo avuto molta piovosità, che ha portato a smottamenti, piccole e medie frane e tutto ciò con un vento fortissimo: siamo di fronte a una tempesta perfetta, uno scenario che già conosciamo, penso al 2019», ha aggiunto ancora il governatore. «Il vento è arrivato a 130-140 chilometri all’ora abbiamo sicuramente avuto la preoccupazione che potesse ripetere qualcosa di simile.Certo che il vero tema in questa fase è stato rappresentato dalla piovosità che ha raggiunto quasi i 170 millimetri».

Stato di calamità in Veneto

«Sono state ore d’apprensione, lo sono ancora», ha spiegato il presidente della Regione Veneto, intervenuto in diretta dall’Unità di Crisi della Protezione civile veneta a Marghera, per aggiornare sulla situazione di maltempo che ha colpito nelle ultime ore nel Veneto. Durante la diretta social il presidente ha annunciato: «Abbiamo dichiarato lo stato di calamità naturale e ho sentito che il presidente del consiglio Meloni dichiarerà lo stato di calamità: il Veneto c’è a pieno titolo visto quello che è accaduto e sta accadendo».

Scuole chiuse anche domani? Decisione da prendere

Nel pomeriggio, inoltre, la Regione deciderà in merito alla prosecuzione della chiusura delle scuole in Veneto. Per il governatore «è stato giusto chiudere le scuole» perché la Regione «deve far collimare gli interessi dei cittadini con la loro incolumità».

Nutrie e smottamenti: un problema da risolvere

Zaia ha ricordato ancora una volta ai cittadini di non avvicinarsi ai fiumi, non tanto per il pericolo esondazione quanto per quello di smottamenti. A questo proposito il governatore ha sottolineato un aspetto che spesso finisce in secondo piano: le conseguenze della presenza delle nutrie sugli argini dei corsi d’acqua. Le gallerie scavate dalle nutrie, infatti, danno origine ai così detti “fontanazzi” che causano lo smottamento degli argini di fiumi e torrenti: dovremo valutare attentamente cosa fare, perché i piani di contenimento di questi animali non sono sufficienti.

«Il Veneto oggi? Più sicuro del 2010»

I modelli, però, funzionano, specifica Zaia. « Venezia è salva grazie al Mose», spiega, aggiungendo che c’è stato un grande lavoro fatto dalla squadra di previsione. «Quando sono arrivato nel 2010 non avevamo questi modelli», ha dichiarato Zaia. «Il Veneto è molto più sicuro rispetto al 2010, anche grazie ai rinforzi arginali, altrimenti oggi avremmo più di qualche guaio».

Strade chiuse

E’ stata chiusa la Statale 14, vale a dire la strada che percorre Veneto e Friuli Venezia Giulia da Mestre a Pesek, una frazione del comune di San Dorligo della Valle (Trieste).«La situazione in Veneto è complicata. È un Veneto martoriato da queste precipitazioni che sono state importanti e hanno raggiunto i 160 millimetri d’acqua nelle 24 ore, e abbiamo delle località che hanno gli esiti di queste precipitazioni. Sulla Pedemontana – aggiunge il governatore – ci sono frane e smottamenti su alcune strade».

L’avvertimento: non avvicinatevi ai fiumi, non camminate sugli argini

Zaia ha ribadito l’invito ai cittadini «di non avvicinarsi ai fiumi e di non camminare sugli argini per guardare la mole d’acqua che transita, perché il vero pericolo sono gli sfondamenti arginali, evitare scantinati, evitare di trovarsi in zone troppo vicino ai corsi d’acqua». Infine, il presidente regionale ha sottolineato «le raffiche di vento a oltre 130 chilometri orari che ovviamente hanno creato non pochi problemi ad alcune abitazioni, alberi abbattuti e grande erosione della costa veneta. Resta purtroppo il grande pensiero per un vigile del fuoco non in servizio – conclude – che si prestava a fare volontario che al momento è ancora disperso».

La piena del fiume Piave

È atteso per le prime ore del pomeriggio il picco di piena del fiume Piave, tra Ponte di Piave e San Biagio di Callalta, nel Trevigiano, area in cui il livello dell’acqua ha già invaso alcune superfici della golena. Il fenomeno in queste zone è ricorrente in caso di precipitazioni eccezionali, con vento non favorevole allo sfogo delle acque in Adriatico, una quindicina di chilometri più a sud. A titolo precauzionale alcune abitazioni, circa una decina, sono state evacuate. L’invito diffuso alla popolazione residente nelle fasce più a rischio è di trasportare elettrodomestici e apparecchiature generalmente danneggiabili ai piani superiori.

A Verona il Ponte Nuovo resta chiuso

A Verona il Ponte Nuovo continua ad essere sotto controllo per la piena dell’Adige che da quattro giorni tiene in ansia la città. Il livello atteso del fiume è inferiore alle previsioni e la piena dovrebbe transitare senza particolari problemi. L’amministrazione comunale è intervenuta seguendo tutte le richieste del Genio Civile, in particolare sono stati posizionati due enormi escavatori pronti ad intervenire e sono state rimosse le protezioni nel cantiere del ponte, da due anni al centro di interventi di lavori di restauro e messa in sicurezza. Per questo motivo il ponte rimarrà chiuso al traffico veicolare ed anche ai pedoni fino al ripristino di queste protezioni.

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