Liberata la hostess italiana Ilaria De Rosa: era stata arrestata in Arabia Saudita per uno spinello
“Mi hanno appena informato che Ilaria De Rosa , la giovane assistente di volo di Resana (Treviso) arrestata in Arabia Saudita nel maggio scorso , è stata espulsa ed imbarcata sul volo Gedda-Roma della Saudia Airlines, con arrivo a Roma alle 13.40 locali”. Lo riferisce il senatore veneto di Forza Italia Pierantonio Zanettin. La donna, arrestata lo scorso maggio per il possesso di una piccola quantità di stupefacenti, secondo fonti locali sembra però non prossima a rientrare nella sua residenza in Veneto.
Tajani
“Complimenti sinceri al vice presidente del Consiglio e ministro degli Esteri, Antonio Tajani – aggiunge Zanettin – che ha seguito personalmente la delicata vicenda, ed al personale della Farnesina, che anche stavolta ha operato con la consueta professionalità ed efficienza”.
Chi è
Ilaria De Rosa, giovane hostess trevigiana residente a Resana, impiegata per la compagnia aerea lituana Avion Express, era scomparsa nel nulla il 4 maggio. L’ultima volta era stata vista a Jeddah, in Arabia Saudita, ripresa dalle telecamere di sorveglianza dello Spectrum Residence Sultan Hotel – dove soggiornava – inquadrata mentre si allontanava in auto con tre uomini. Pochi giorni dopo, il 9 maggio, si è scoperto che era stata arrestata dalle autorità arabe per detenzione e traffico internazionale di droga.
Avion Express
È dalla compagnia per cui la 23enne lavorava, la Avion Express, che iniziano a circolare le prime notizie ufficiose sulle motivazioni del fermo. Ilaria avrebbe avuto con sé della droga. Scenario categoricamente smentita dalla famiglia della giovane: nessun precedente alle spalle, figlia e studentessa modello. Dopo gli studi al liceo linguistico Duca degli Abruzzi si era trasferita a Maastricht, in Olanda. Una breve esperienza come interprete alla Nato, poi l’attività di hostess.
I dubbi
L’ipotesi dei parenti e colleghi dell’assistente di volto è che sia stata coinvolta in un grosso equivoco. Proprio all’inizio di maggio, nella zona dell’aeroporto di Jeddah ci sarebbero stati fermi e arresti in flagranza di reato in seguito a un’indagine avviata dalla polizia per stroncare un giro di droga. A fare nome di Ilaria, forse, qualche collega coinvolto nel blitz per scagionarsi. Il 17 agosto tribunale di Gedda ha confermato la condanna a sei mesi inflitta alla ragazza veneta, cominciata il 5 maggio. Oggi la notizia della liberazione.
Il caso simile
Un caso simile è quello di Amina Milo Kalelkyzy, una ragazza pugliese di 18 anni rinchiusa in un carcere di Astana, capitale del Kazakistan. Amina è stata arrestata a luglio, anche lei con l’accusa di traffico internazionale di stupefacenti. Nei suoi confronti tuttavia la condanna è decisamente più lunga: si parla dai 10 ai 15 anni di reclusione. La giovane, residente a Lequile in provincia di Lecce, si era recata in Kazakistan con la madre Assemgul Sepnova, naturalizzata italiana, per visitare alcuni parenti. Il 2 luglio è stata fermata dalla polizia mentre era in giro con alcuni ragazzi del posto. La Farnesina sta monitorando il caso.