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L’assessore Zuin: «Assurdo lo sciopero di Actv, i lavoratori vengono pagati anche mentre fanno pausa pranzo»

«Volete sapere di cosa si lamentano i sindacati che sabato sera hanno paralizzato i trasporti a Venezia? Ve lo dico io». Alla fine l’assessore Michele Zuin sbotta. Lo sciopero dei trasporti, proclamato sabato 23 luglio, dalle 19.30 alle 22.30 dal sindacato Sgb, si trascina una scia di polemiche che infiamma i rapporti in vista dell’incontro di mercoledì tra sindacati e Avm. Prima di tutto per i disagi provocati nelle tre ore di stop delle corse. Basti pensare ad esempio l’ultima corsa del ferry dal Tronchetto è stata quella delle 17.30. L’adesione è stata alta nella navigazione, con l’85 per cento (il 56.2 nell’automobilistico) e questo ha di fatto paralizzato gli spostamenti in laguna, con passeggeri bloccati nelle isole e immancabili proteste sui social. Dunque Zuin, che pure sabato non aveva risparmiato una posizione dura, invitando gli utenti a prendersela con chi ha scioperato, ieri ha rincarato la dose, replicando a una nota sui social del consigliere regionale Pd, Jonatan Montanariello, vicepresidente della Commissione trasporti di palazzo Ferro Fini. L’assessore quindi scopre le carte.

Pause pranzo e orari flessibili

«È ora – dice – che la gente sappia e capisca perché scioperano certi dipendenti Actv e se la prenda con chi aderisce a questi scioperi assurdi, fissati di sabato sera, con 40 gradi, per tre ore giusto per non far scattare i servizi minimi di garanzia. Dunque, ecco di cosa si lamentano: la pausa pranzo oggi viene calcolata all’interno dell’orario di lavoro. Quindi l’azienda paga il lavoratore anche durante la pausa pranzo che viene conteggiata come “lavoro”. Penso uno degli unici casi in Italia». E ancora: «Da contratto di lavoro nazionale, ai lavoratori spetterebbero 52 giorni di riposo all’anno con 6,30 ore di lavoro giornaliero in un regime 6-1 fisso (6 giorni di lavoro e un festivo). I lavoratori Actv avevano un regime 6-2/-6-2/6-2/6-1 che equivaleva a 83 riposi all’anno. Oggi stiamo proponendo loro di lavorare per 77 riposi all’anno. Sempre superiori ai 52 previsti dal contratto nazionale. E va ricordato poi che tutto il personale beneficia di un buono pasto al giorno (anche se il turno non prevede la sosta pasto)».

Permessi

C’è poi il tema delle malattie e delle assenze, non nuovo nelle analisi fatte da Comune e Avm. «Sabato – spiega Zuin – ci sono state più di 100 malattie e più di 60 permessi vari Legge 104, Avis, congedi parentali) in navigazione. Centosessanta assenti su 635 in servizio, praticamente il 25 per cento… Così, a corredo dello sciopero». «Infine – dice l’assessore – il tempo effettivo di guida per gli autisti Actv è di 4.20 ore per i bus e 3.54 per il tram. I costi standard prevederebbero almeno 5.25 ore. Lascio agli utenti ogni commento. E aggiungo che i dipendenti, in una fase di crisi come quella legata ai due anni di pandemia, non hanno perso un euro e nessuno ha perso il posto di lavoro. Questi sono solo alcuni esempi di queste “terribili” condizioni di lavoro difese da Sgb e dagli altri sindacati. Le condizioni di lavoro, quindi, sono sicuramente migliori anche ora, rispetto a quello che prevede il contratto nazionale. Risulta assurdo, indegno e ingiustificabile allora che ci siano mobilitazioni come quelle di sabato a fronte di questo trattamento lavorativo e di stipendio. Questo deve sapere il cittadino prima di difendere il loro diritto di sciopero. Sono finiti i tempi dei privilegi di fronte a chi ha perso il posto di lavoro durante la pandemia o non ha percepito reddito o ha chiuso la propria attività».

Le polemiche

C’è poi lo scontro verbale con Montanariello. «Le difese d’ufficio del consigliere regionale dipendente di Actv, Montanariello – conclude Zuin – sono prive di contenuti, cercando di difendere l’indifendibile per questa categoria e per i suoi colleghi. Sfugge a Montanariello che il sottoscritto è impegnato a far fronte, insieme all’azienda, a minori incassi di 40 milioni di euro per Avm, per mantenere il suo posto di lavoro e quello dei suoi colleghi».

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