“West Nile. Chiediamo le dimissioni di Coletto”. I Dem all’attacco di Zaia & Co.
Infuria la polemica in consiglio regionale con il M5S e il Pd che chiedono le dimissioni dell’assessore alla Sanità Luca Coletto, ma nel mirino finisce anche il presidente Zaia.«Attendiamo che venga attuato il piano della Regione per combattere il virus. È un ritardo grave e colpevole, l’assessore Coletto dovrebbe dimettersi», dicono i consiglieri regionali Pd, anticipati nella loro richiesta da Patrizia Bartelle (M5S).
«È un problema che in Veneto abbiamo da dieci anni e che si è progressivamente aggravato, con oltre 130 casi nel 2018. Numeri che non sono bastati alla Giunta per agire con determinazione: solo lo scorso 24 agosto l’assessorato alla Sanità ha annunciato un Piano straordinario di disinfestazione a tappeto. La West Nile è stata colpevolmente sottovalutata: ci si muove soltanto adesso, a fine estate, stanziando 500mila euro per disinfestare, una cifra insufficiente. Dieci morti in Veneto è il drammatico conto, speriamo finale. E il presidente Zaia non può continuare a tenersi alla larga da questa calamità: venga in Consiglio a riferire su come la Giunta sta affrontando l’emergenza», ribadiscono Pd e M5S.
L’assessore Luca Coletto dal canto suo ribatte colpo su colpo: «Mentre alcuni parlano e accusano a vanvera – sottolinea l’Assessore – c’è chi lavora a testa bassa realizzando un Piano tutt’altro che tardivo, ben studiato e ben organizzato. Ringrazio per questo tutti i tecnici dell’Area Sanità e Sociale e della Direzione Prevenzione della Regione e i loro colleghi delle Ullss, che stanno dando risposte sul campo a una situazione che anche l’European Center for Disease Control (ECDC) ha descritto come eccezionale, con un aumento del 300% dei casi in Europa». Il Piano straordinario assegna la priorità a 75 comuni delle Ullss 5 Polesana, 6 Padovana e 9 Scaligera e si allargherà a tutto il Veneto.
A.V.