Veneto Autonomo. A Roma c’è chi prende ancora tempo
Si fa? Si farà. Quando, non si sa. Mentre i governatori di Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna chiedono «tempi rapidi e certi» sull’autonomia, da Roma il premier Giuseppe Conte prende tempo. Risponde picche alla richiesta del governatore lombardo che aveva chiesto di esaminare l’intesa già nella seduta del Consiglio dei ministri di mercoledì. Ed evita di fissare date: «Ci siamo riservati di approfondire quanto prima questa cosa». Semmai, è il vicepremier Matteo Salvini a ribadire la promessa fatta a suo tempo: «Entro l’autunno». L’autunno finisce il 20 dicembre, dunque ci sono tre settimane e mezzo a disposizione. Basteranno per fugare i dubbi dei ministri pentastellati, peraltro mai esplicati? O più semplicemente l’autonomia è finita nel calderone dei tira e molla tra Lega e M5s?
I governatori del Veneto Luca Zaia, della Lombardia Attilio Fontana e dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini ieri hanno inviato ciascuno una lettera – identica – al premier Conte sulla partita dell’autonomia. La richiesta è di «tempi rapidi e certi, per arrivare alla redazione dei conseguenti disegni di legge sui quali sarà chiamato ad esprimersi il Parlamento». Nella missiva i tre governatori sottolineano come «il percorso intrapreso rappresenti una opportunità importantissima non solo per i rispettivi territori, ma per l’intero Paese», con una logica finalizzata «a riordinare e semplificare il funzionamento delle istituzioni, ammodernare il rapporto tra cittadini e pubblica amministrazione, ridurre i tempi di risposta alle esigenze delle imprese, contenere gli oneri di funzionamento della macchina pubblica».
«Ciascuna delle nostre Regioni – hanno scritto Bonaccini, Fontana e Zaia – nei limiti fissati dalla Costituzione, ha ricercato quelle peculiari forme di autonomia ritenute le più confacenti ai bisogni e alle caratteristiche specifiche del proprio territorio, del proprio tessuto sociale, degli obiettivi condivisi dalle rispettive comunità». Zaia e Fontana hanno poi fatto presente che la richiesta dell’autonomia, per quanto riguarda Lombardia e Veneto, è stata suffragata dall’esito del referendum del 22 ottobre 2017. Di qui l’appello per arrivare «finalmente alla sottoscrizione delle corrispettive intese».
Se Zaia e Bonaccini si sono limitati a spedire la lettera, Fontana se ne è messa in tasca una copia, deciso a consegnarla a mano al premier visto che entrambi erano attesi a Milano a una conferenza stampa di Snam e Seat. Di più: l’idea di Fontana era che il Consiglio dei ministri affrontasse il tema nella seduta di oggi. Ma il premier ha risposto: oggi, no.
«L’autonomia è un dossier all’attenzione del Governo. Ci siamo riservati di approfondire quanto prima questa cosa – ha detto Conte ai cronisti – Il governatore Fontana ci ha chiesto di portare la questione al vaglio del prossimo consiglio dei ministri. Non faremo in tempo a portarlo, ma sicuramente stiamo, con i vari ministri, nell’ambito delle rispettive competenze, valutando quelle che sono le varie materie perché occorre definire un perimetro tra competenze statali o regionali, che ci consenta poi, a tutto il sistema Italia, di poter far funzionare, di poter perseguire gli interventi che occorrono».
Se il vicepremier leghista ribadisce che il limite è quello dell’autunno, anche in casa pentastellata si comincia a far presente che la questione non può essere tirata troppo per le lunghe. «Sono sicuro che in tempi ragionevoli si arriverà a un accordo sull’autonomia che garantirà più risorse e sviluppo ai nostri territori», ha detto il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle in Lombardia Dario Violi.
«Non bisogna dimenticare che stiamo discutendo un’importantissima riforma istituzionale, che non ha precedenti, ed è normale che siano necessarie valutazioni approfondite su ogni minimo dettaglio – ha aggiunto – Stiamo lavorando sodo. Per noi l’autonomia è un tema fondamentale, e vogliamo garantire il totale rispetto della volontà popolare espressa con il referendum di un anno fa. La strada è tracciata».
Per gentile concessione di TgVicenza