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La Regione veneto investe 6 mln per far imparare le lingue all’estero

Prosegue l’iniziativa della Regione per internazionalizzare la scuola veneta: la Giunta regionale, su proposta dell’assessore all’istruzione e formazione Elena Donazzan, investe 6 milioni di euro per dare continuità anche nel 2018-2020 al programma “Move”, cioè ai corsi extrascolastici di lingua straniera potenziati con soggiorni all’estero.

Con il via libera ai nuovi bandi, rivolti a dirigenze scolastiche ed enti di formazione, il programma ‘Move’ ha già raggiunto la quarta edizione: i destinatari sono i ragazzi di terza e quarta superiore del prossimo anno scolastico che avranno così la possibilità di seguire durante l’anno un percorso extracurricolare di formazione linguistica in inglese o tedesco, coronato da una vacanza-studio all’estero di due settimane di ‘full immersion’.

La formula, avviata nel 2013 ed ormai collaudata, prevede corsi di 40 ore durante l’anno scolastico in orario extracurricolare, e soggiorni di studio all’estero con 60 ore di lezione con insegnanti madre-lingua. Le 100 ore formative si concluderanno con un esame e relativo rilascio di certificazione linguistica. Le spese del corso e del soggiorno sono a carico della Regione, quelle del viaggio, invece, a carico dei partecipanti.

Nel precedente anno scolastico sono stati circa 2 mila gli studenti delle scuole superiori del Veneto che hanno usufruito dell’opportunità di un percorso certificato extrascolastico di apprendimento e perfezionamento della lingua, grazie al programma finanziato dalla Regione Veneto. Il nuovo bando, che si rivolge a licei, istituti tecnici e scuole professionali, prevede che i singoli progetti debbano coinvolgere almeno 1800 studenti.

“Il Veneto ha bisogno di giovani preparati e competenti, che conoscano le lingue, disposti a viaggiare, a studiare all’estero e pronti a lavorare in realtà sempre più internazionalizzate. Per avere buone opportunità nel mondo del lavoro gli studenti di oggi devono conoscere bene le lingue europee – sottolinea Elena Donazzan – La padronanza delle lingue straniere è una discriminante fondamentale oggi per l’ingresso nel mondo del lavoro, oltre che per la mobilità, l’inclusione sociale e la cittadinanza attiva. La scuola fornisce le conoscenze di base, ma dobbiamo aiutare i ragazzi ad essere più competitivi e a saper comunicare con tutti per affrontare le sfide del futuro. La posta in gioco è il futuro professionale di una intera generazione e l’internazionalizzazione delle nostre imprese”.

A.V.

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