I 5 Stelle aprono alla Pedemontana ma rivedendo la concessione e le penali
Rispetto a quanto riportato la settimana scorsa, le cose riguardanti la Pedemontana sono cambiate alla svelta. Dopo un’ok che sembrava ormai dare il via libera ai lavori, sono i 5 Stelle che socchiudono la porta imponendo alla Regione determinati paletti. Primo tra tutti rivedere immediatamente la concessione, con un maggiore rischio imprenditoriale per il privato, un ridimensionamento dell’utile e un project review ogni 5 anni. Poi spazio a un nuovo studio sui flussi di traffico, da affidare con bando internazionale. E a una revisione drastica delle penali. La revisione della concessione della Pedemontana veneta entra nell’agenda del Movimento 5 Stelle del Veneto, che pone sul piatto i temi economici e finanziari.
“Noi non siamo contro la Pedemontana – concludono i 5 Stelle – siamo contro le grandi opere trasformate in mangiatoie, esattamente come sta accadendo per la Pedemontana. Noi l’avremmo progettata in modo molto diverso, con una maggiore attenzione per l’ambiente e il territorio, e l’avremmo anche impostata con un assetto economico e finanziario del tutto differente. Ma non c’è più tempo da perdere, abbiamo invitato la Regione ad aprire un tavolo tecnico per la revisione migliorativa della concessione e aspettiamo la risposta prima possibile”.
«Ho appreso con piacere la bella notizia che i 5stelle sono a favore della Pedemontana, anche se, adesso, sono i contratti a non andare bene» ha dichiarato a Venezia il presidente del Veneto, Luca Zaia. «Esistono comunque – ha proseguito – istituzioni come il Consiglio e le Commissioni. Il presidente della Commissione infrastrutture sono sicuro che accoglierà i Cinquestelle a braccia aperte».
Qualunque ipotesi di collaborazione tra i due partiti sembra insomma tramontata ancor prima di nascere, come dimostrano anche le dichiarazioni della capogruppo della Lista Zaia Silvia Rizzotto («Berti è partito da Padova dopo essersi scaricato un’idea da internet, è arrivato a Roma, dove gli hanno spiegato che doveva spegnere i social e tornare alla realtà. Rimontato sul treno per il Veneto è stato fulminato sulla via di Damasco e ora parla di Pedemontana strategica e indispensabile») ma dopo il M5S, anche nella maggioranza c’è chi manifesta dubbi sulla prosecuzione del contratto con Sis così com’è.
«Sono sempre stato contrario al Terzo Atto Convenzionale – spiega l’indipendentista Antonio Guadagnini – mai votato dall’aula. È vero che i guadagni per il privato sono mostruosi, ben 5 miliardi, ed è vero che non tutto è perduto, su alcuni aspetti si può ancora intervenire. Chiedo a Zaia di farsi promotore presso il Governo di una proposta di sterilizzazione dell’impatto fiscale sull’opera, che è “di interesse nazionale”. È inaccettabile che la Regione debba versare quasi 3 miliardi di imposte dirette, mentre è ancora aperta la partita dell’Iva, che tiene in ballo altri 2 miliardi. Se il Governo Lega-M5S dicesse sì, i pedaggi potrebbero abbassarsi fino a un terzo».
Intanto, sempre in tema di infrastrutture, ieri il consiglio ha confermato alla presidenza di Cav, la società che gestisce il Passante, Luisa Serato. Completano il cda Renzo Ceron e Alessandro Maggioni.
E.P.