Fissato per il prossimo 7 dicembre il rinnovo del Cda di Autovie Venete
“Confidiamo in un rapido accertamento dei fatti consapevoli di aver sempre ben operato”. Nessun ritardo nella conclusione dei lavori “che procedono celermente, con l’obiettivo di concludere tutta la tratta Portogruaro-Palmanova entro il 2020”. Così Maurizio Castagna, Presidente e Ad uscente di Autovie Venete, ha dichiarato in occasione dell’ultima seduta dell’attuale Consiglio di Amministrazione in riferimento all’indagine avviata dalla Procura della Repubblica di Gorizia che ha interessato buona parte delle società pubbliche che operano nel settore delle infrastrutture (autostradali, stradali, portuali e aeroportuali) del Friuli Venezia Giulia e del Veneto, oltre a diverse decine di imprese.
Nel ribadire la totale disponibilità alla collaborazione da parte di Autovie Venete, Castagna ha sottolineato come la Società abbia “sempre rigorosamente rispettato tutte le normative e le procedure che sovraintendono all’affidamento e alla gestione degli appalti nell’ambito delle opere di realizzazione della terza corsia della A4” e ciò in considerazione del fatto che nel mirino degli inquirenti sarebbe finito, a quanto pare, anche il primo sublotto di 9 chilometri che va da Alvisopoli a Portogruaro, inserito nell’ambito del secondo lotto che da Alvisopoli, in Veneto, finisce a Noventa di Piave,innestandosi nel primo lotto che è già stato aperto da qualche anno. Il sublotto, peraltro, è stato vinto e già affidato alla cordata composta dalla Rizzani De Eccher di Udine e dalla Pizzarotti di Parma, ovvero le stesse che già stanno lavorando sul terzo lotto Gonars – Alvisopoli che dovrebbe essere ultimato entro il 2020.
Castagna ha giustamente ritenuto di assicurare, a nome della SpA, il Consiglio di Amministrazione dopo che dalla stampa erano emerse indiscrezioni secondo le quali sarebbero emersi nomi di persone, anche di Autovie, cui la Procura isontina avrebbe sottoposto ad indagini, con relative perquisizioni, anche se, al momento, non vi è stata alcuna ufficialità a questo riguardo.
Nel corso dell’ultimo Consiglio di Amministrazione prima dell’assemblea che sancirà il rinnovo delle cariche per Autovie Venete, l’ordine del giorno è stato quasi interamente dedicato all’approvazione di delibere inerenti a questioni tecniche.
In particolare, è stato approvato il progetto esecutivo degli interventi di manutenzione ordinaria e di pronto intervento sui manufatti delle autostrade A4, A23, A28, A34, e A57 e contestualmente approvato il bando di gara per l’aggiudicazione degli stessi per importo di 1 milione 986 mila 580 euro.
Approvato anche l’affidamento della manutenzione quadriennale della segnaletica autostradale, per un importo complessivo di 5 milioni 304 mila 621 euro.
L’assemblea per il rinnovo del Consiglio di Amministrazione, intanto, è fissata per venerdì 7 dicembre alle ore 10,00 nella sala convegni ex Friulia di via Locchi 21, a Trieste, dopo che in merito ci sono stati già due rinvii, correlati evidentemente ai nominativi del nuovo CdA.
In merito alla presidenza al momento nulla sarebbe stato comunque ancora deciso tant’è che rimane sempre attuale l’ipotesi di una possibile proroga al vertice della società proroga di Maurizio Castagna, sostenuta, a quanto pare, soprattutto dal Governatore del Fvg Massimiliano Fedriga (proroga che rimarrebbe tale fino all’operatività piena della Newco cui dovrebbe essere affidata la nuova concessione della Venezia – Trieste in sostituzione di Autovie Venete), cui però fa da riscontro la richiesta avanzata da Forza Italia che vorrebbe al vertice della SpA invece un proprio esponente.
I berlusconiani parevano intenzionati a sponsorizzare il nominativo di Marina Monassi, già presidente dell’Autorità Portuale di Trieste, che però potrebbe andare a presiedere tra quale mese la Trieste Trasporti, o, in alternativa, in pole position ci sarebbe l’ex sindaco di Tarvisio Renato Carlantoni, che sembrerebbe essere vicino al Vice Governatore Riccardo Riccardi, ma ogni soluzione potrebbe essere inquadrata nel contesto delle varie nomine che devono essere effettuate relativamente ai ruoli di capo gabinetto e di portavoce del presidente del Consiglio regionale, che pure sarebbero in quota Forza Italia, o comunque in capo al presidente del Consiglio Pier Mauro Zanin.
Nel frattempo il dibattito attorno al futuro di Autovie Venete, o meglio, della autostrada A4 Venezia – Trieste e delle relative pertinenze, si è accesa una polemica successiva alle dichiarazioni del Ministro alle infrastrutture Danilo Toninelli il quale nei giorni scorsi ha affermato che “”dopo tanto lavoro e tanti incontri a Bruxelles, oggi siamo arrivati alla fine. Tutti i nodi giuridici sono stati sciolti. Il cambiamento è pronto” facendo quindi riferimento alla futura gestione pubblica sia della A4 che della A22, la Modena – Brennero, attraverso delle soluzioni tali da bypassare il ricorso ad una gara per entrambe le concessioni.
“Abbiamo detto basta – ha aggiunto Toninelli – agli esorbitanti e ingiustificati profitti regalati ai privati abbiamo aperto a una gestione pubblica delle autostrade, che garantisce più servizi a chi viaggia e distribuisce gli utili ai territori. Ecco perché mi sono impegnato tanto sin dall’avvio del mio mandato, con un grande sforzo dei miei uffici, per mettere a punto uno schema equilibrato ed efficace di convenzione per la gestione dell’A22 Brennero-Modena e A4 Venezia-Trieste, le cui concessioni erano scadute”. “Avrei potuto lasciare che si andasse a gara. Invece ho deciso di lavorare insieme ai territori e alle autorità che li governano per creare un nuovo modo di far funzionare la cosa pubblica”.
Dichiarazioni quelle di Toninelli che, a dire il vero, sono apparse fuori luogo o quanto meno “forzate” tenuto conto che, di fatto, hanno “ricalcato” il percorso che già era stato intrapreso da parte del precedente governo, in particolare dal ministro Delrio, per far sì che si potesse prevedere la costituzione di una società interamente pubblica, in grado di subentrare ad Autovie Venete, bypassando quindi, con il benepalacito di Bruxelles, l’ipotesi della gara come vorrebbero le attuali normative europee relativamente alle concessioni scadute. Quella in capo ad Autovie Venete è scaduta ancora il 31 marzo 2017 e attualmente la società sta operando con una sorta di proroga che comunque scadrebbe alla fine del prossimo anno, entro il quale quindi o ci sarà la soluzione della società pubblica, che pare ormai la più fattibile, o la gara che tutti vorrebbero escludere.
Al Ministro ha replicato con toni “piccati” l’ex Governatrice del Fvg e attuale parlamentare del Pd Debora Serracchiani la quale ha dichiarato che “ancora una volta Toninelli si vende un ‘cambiamento’ che non esiste perché lui – ha detto l’esponente dem – poiché ha proseguito un percorso iniziato dal governo di centrosinistra e ora se ne appropria e pure si pavoneggia. Se non l’ha capito glielo ripetiamo: la gestione delle autostrade A4 e A22 era già in mano al pubblico e tale noi volevamo che rimanesse.
La ‘produzione di valore’ restava già ai cittadini e alle aree interessate, la decisione di non andare a gara era l’unica praticabile per evitare che le concessioni finissero in mani straniere, e adesso Toninelli ci dice che l’ha presa in considerazione: grave solo che lo ammetta”.
Per Serracchiani “tra le tante cavolate che questo ministro è riuscito a infilare, resta un punto di cui non parla, e cioè se sia confermato o no lo scippo della governance, che fin qui era in mano alle Regioni e Province autonome e che si era detto dovesse passare allo Stato”.
Lucio Leonardelli