Emergenza maltempo in Veneto. Zaia detta le priorità
Quattro appelli per ripartire: agli alluvionati, agli osservatori, al Governo, alle banche. A lanciarli è stato Luca Zaia, al termine del sopralluogo nella provincia di Belluno in cui ha visto «un paesaggio lunare», ha stimato «danni paurosi», ha registrato «una contabilità tragica». Parole che già nel pomeriggio hanno determinato la risposta degli istituti di credito, pronti ad andare incontro ai privati e alle aziende colpiti dal maltempo.
La prima delle richieste è stata indirizzata proprio ai cittadini e ai sindaci direttamente coinvolti dall’emergenza, in vista della domanda di risarcimento dei danni che sarà quantificata a Palazzo Chigi. «Siccome stiamo componendo un dossier fotografico ha detto il governatore Luca Zaia mandateci più scatti che potete. Altrimenti rischia di andare a finire come nel 2010, quando gli altri sono andati a Roma con pacchi di foto e noi, da bravi veneti lavoratori, abbiamo pensato a rimettere tutto a posto in fretta e ci siamo ritrovati a corto delle immagini a corredo della documentazione. Queste invece ci servono, insieme alle dichiarazioni dei danneggiamenti, che in questa prima fase vanno bene pure se sono spannometriche. Per ora ci basta raccogliere un dato macro e grezzo su famiglie e imprese coinvolte».
La seconda preghiera è stata invece rivolta a tutti gli altri, dai media al resto dei veneti. «Capisco le difficoltà logistiche nel raggiungere i luoghi disastrati ha premesso il presidente della Regione ma bisogna che gli organi di informazione, soprattutto quelli nazionali, parlino di più della catastrofe toccata al Veneto e alla sua montagna, che è patrimonio mondiale dell’umanità. Ai veneti chiedo di non lasciare solo l’Agordino: cercate di andarci appena saranno pulite le strade. Per la settimana bianca, per un pranzo in trattoria, per la gita della domenica: quello che volete, purché quelle terre non si trasformino in lande deserte».
La terza domanda approderà al Governo, attraverso una missiva indirizzata al premier Giuseppe Conte. «In questa lettera ha anticipato Zaia presento la situazione pesante che sta vivendo il Veneto e descrivo uno spaccato delle difficoltà. Naturalmente chiederò all’esecutivo una serie di interventi. Quelli finanziari li negozieremo, perché questo è un cataclisma.
Ma in attesa degli indennizzi, ci sono misure auspicabili già in questa fase: per esempio procrastinare il pagamento delle tasse. Mi metto nei panni degli amici della Liguria o della Sicilia martoriate dal maltempo: penso che alcuni territori siano impossibilitati a rispettare certi adempimenti, ma questo vale anche per le zone del Veneto dove le strade e i telefoni sono bloccati».
Il quarto «appello forte» ha infine riguardato gli istituti bancari: «Sospendano il pagamento delle rate dei mutui sulle case e sulle aziende e propongano pacchetti su misura per gli alluvionati, insomma siano al nostro fianco. Dicono sempre di essere banche al servizio del territorio? Bene, il nostro territorio ha bisogno di loro adesso: serve un atto di clemenza per quattro, cinque, sei mesi. Dobbiamo intervenire subito con una cura d’urto».
A stretto giro è arrivata la risposta dell’Associazione bancaria italiana, destinata peraltro non solo al Veneto: «L’Abi ha molto presente la situazione di disagio dei territori e degli abitanti colpiti dagli episodi di grave maltempo che sta interessando diverse regioni in questi giorni e sta ponendo grande attenzione e manifesta attiva vicinanza alla popolazione». L’organizzazione ha precisato di aver sottoscritto un apposito protocollo di intesa con la Protezione civile che prevede un pacchetto di specifiche misure di emergenza per far fronte tempestivamente alle esigenze delle popolazioni colpite da eventi calamitosi. Queste iniziative, come ha spiegato il vice direttore generale Gianfranco Torriero, comprendono anche la sospensione del pagamento delle rate dei mutui e diventano immediatamente operative a seguito dell’emanazione delle ordinanze dalla Protezione civile.
E.P.