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Bonus libri per i bimbi stranieri, Zaia stoppa: «Sufficiente autocertificazione»

La Regione Veneto «si accontenterà per ora dell’autocertificazione» sui redditi all’estero di cittadini extracomunitari per i “buoni libro” esigendo la documentazione dai consolati sul reddito degli interessati in un secondo tempo. Come riferito dall’Ansa, ad annunciarlo è stato il presidente del Veneto Luca Zaia, a margine di una cerimonia a Miane. «Se il cittadino vuole il muro contro muro, in quanto ritiene di non dover presentare nulla – ha aggiunto – non avrà diritto al contributo».

Sul tema lo stesso Zaia aveva in precedenza sostenuto che il cosiddetto “caso Lodi”, con alcuni bambini stranieri esclusi dal servizio di mensa scolastica, non c’entrasse nulla con le norme imposte dalla regione Veneto: «Lodi? Non c’entra niente, col Veneto: lasciamo distanti i due casi. – ha spiegato il governatore veneto – Il nostro modello di integrazione è il migliore a livello nazionale, con 517.000 migranti “per bene” che contribuiscono a creare il 5% del nostro pil».

Sulla stessa line anche la forzista assessore regionale all’Istruzione Elena Donazzan: «Il Veneto non si è inventato nessuna norma anti-immigrati, si limita ad applicare la legislazione nazionale in materia di erogazioni e contributi e chiede ai Comuni di rispettarla. Tutto qui. Esattamente quanto accade in molti altri stati comunitari fra cui Spagna, Germania e Gran Bretagna». Con queste parole l’assessore regionale all’istruzione e formazione Elena Donazzan ha dunque spiegato la richiesta, contenuta nelle “istruzioni per il richiedente” sul bando per i buoni scuola inviate ai Comuni il 14 settembre scorso, di segnalare alla Regione se la certificazione Isee presentata dalle famiglie non comunitarie è corredata anche da dichiarazione di possesso di immobili o di redditi all’estero rilasciato dalle autorità del Paese di provenienza.

Critiche sul tema sono però giunte da più fronti: «Togliere il bonus libri ai bambini della scuola dell’obbligo è l’ennesimo attacco della Donazzan al diritto all’istruzione. – ha incalzato la senatrice veneta del Movimento 5 Stelle Orietta Vanin – Un diritto che, lo ricordo perché mi sembra che qualcuno qui se ne dimentichi spesso, è sancito dalla Costituzione». La senatrice pentastellata si è scagliata contro la circolare inviata alle scuole venete, che prevede la presenza di un documento dei Paesi d’origine delle famiglie degli scolari che attesti le proprietà negli Stati di origine: «Un documento spesso impossibile da ottenere. E – ha aggiunto ancora Vanin – una discriminazione palese».

A.V.

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