L’antico burcio Casanova affonda nel Naviglio a Stra
STRA. Amara sorpresa la notte fra lunedì e martedì per Alessandro Berto, comandante e proprietario dell’ultimo antico burcio originale ancora rimasto in navigazione. Il ‘Casanova’, antico battello datato 1911 di proprietà della Artemartours, che era attraccato da domenica sera al pontile davanti a villa Foscarini in centro a Stra, era ancora al suo posto lunedì 27 agosto sera intorno alle 23 quando il comandante gli è passato a fianco su un’altra imbarcazione diretto a Malcontenta. Finito il servizio, alle 2.30 tornando indietro, invece, Berto lo ha trovato adagiato su un fianco, per metà dentro al Naviglio Brenta.
“Passo spesso a controllare quando ho i battelli al pontile– riporta il titolare della compagnia di navigazione – perché ultimamente abbiamo dovuto registrare alcuni piccoli furti: radar, monitor, cose così. E perciò voglio sempre controllare che sia tutto a posto”.
Immediatamente, nonostante l’orario, ha chiamato i Carabinieri e avvisato i Sistemi Territoriali dell’accaduto. E’ preoccupato il comandante per la sua imbarcazione a cui, è il caso di dirlo, è molto affezionato: “Questo è l’ultimo esemplare esistente di antico burcio ancora in navigazione – spiega – Mi è costato una vita di energie, tempo e anche denaro, non è facile ed economico mantenerlo in funzione. Molti i danni di questa giornata: ancora non sappiamo cosa abbaia causato l’entrata dell’acqua nello scafo. Dovremo contare i danni, capire se riusciamo a rimetterlo in acqua oppure se mi tocca mandarlo definitivamente in pensione”.
Molteplici le ripercussioni sul territorio e sui flussi della navigazione, che infatti sono stati limitati nella giornata di martedì. Alle 8 della mattina si sono recati sul posto 3 auto dei Carabinieri della tenenza di Stra, la polizia locale, i Vigili del fuoco di Mira con anche il gommone per eventuali necessità, l’assessore all’ambiente Mario Ferraresso e il funzionario dell’Arpav, per controllare la situazione, presidiare il luogo e far circolare i molteplici curiosi che non creassero problemi al traffico. (Ciononostante ci sono stati due tamponamenti).
Da chiarire le cause, al momento non si esclude nulla: lo scafo dell’antica imbarcazione è ancora in legno, potrebbe esserci stato un urto dall’esterno o qualche problema alla struttura, che tuttavia risulterebbe molto strano, considerando che abitualmente portava ben 64 passeggeri in navigazione lungo il Brenta e il Bacchiglione.
Complesse le operazioni di recupero, che hanno tenuto impegnati a più riprese lungo tutta la giornata di martedì fino alle 23 circa, le forze dell’ordine e vario personale specializzato e della compagnia di navigazione. La prima operazione è stata, appena scoperto il fatto, scrivere l’ordinanza per il blocco della navigazione e mandare via dalla zona gli altri 3 battelli attraccati al pontile. Dopo pranzo sono state quindi bloccate le chiuse a monte fra Stra e Noventa Padovana e aperte quelle di Dolo per far scendere il livello dell’acqua in modo da tirare fuori lo scafo di quegli 80 cm circa necessari a mettere in funzione poi la pompa sulla barca, svuotarla e rimetterla in assetto.
La preoccupazione più grande è stata in primis evitare sversamenti di gasolio nel Naviglio: le guardie ai fuochi chiamate dal Comune hanno messo le panne di protezione intorno allo scafo, circoscrivendo l’area e immettendo in acqua il prodotto assorbente. Sul Casanova infatti c’erano circa un centinaio di litri di carburante che ha rischiato di inquinare pesantemente il fiume. L’operazione di svuotamento dell’alveo, iniziata nel pomeriggio, si è rivelata tuttavia troppo lunga, e alle 19 l’acqua non era ancora scesa ad un livello tale da permettere di raddrizzare lo scafo. Per questo motivo, preoccupato anche per l’arrivo imminente del buio, il proprietario ha chiesto l’intervento, giunto in serata, di un camion con la gru di un cantiere navale di Chioggia. Con 2 pompe a gasolio molto grosse ha svuotato lo scafo il più possibile dall’acqua facendo riprendere l’assetto alla barca, che è stata subito ispezionata dai carabinieri. Non sono state però trovate prove evidenti di cosa possa aver generato l’accaduto. Il battello verrà tenuto sotto controllo tutta la notte e nella mattinata di mercoledì si cercherà di riportarlo a Padova.
Alle 22 le chiuse sono state riaperte e l’acqua ha ricominciato a risalire nel fiume.
Sara Zanferrari