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Seno si ritira, Ruzza presidente

“Bepi” Ruzza veleggia verso il terzo mandato alla guida della Figc veneta. Il presidente uscente del Comitato regionale Veneto, il mestrino Giuseppe Ruzza, sarà l’unico candidato all’assemblea elettiva, che si terrà sabato mattina alla Kioene Arena di Padova. Lunedì sera sono scaduti i termini per la presentazione delle candidature e il suo sfidante, lo jesolano Maurizio Seno, ha alzato bandiera bianca. Pur arrivando vicino al traguardo, non è riuscito a raccogliere il numero necessario di firme.

Le dichiarazioni di Seno

«Nel calcio può accadere che la partita non si svolga per impraticabilità del campo. Ma in quel caso la gara viene sospesa e si rigioca. Questa era la formula che doveva essere adottata in questo caso», attacca Seno, «bisognava dire che non c’erano le condizioni sanitarie, ma anche tecniche per votare. Bisogna concedere all’avversario il tempo di poter allestire la squadra, comunicare con le società e farsi conoscere. Non è mai successo che un’assemblea sia stata organizzata in atto in tempi così brevi». Seno ricorda che il tempo effettivo per raccogliere le designazioni è stato limitato (dal 18 dicembre al 4 gennaio), con in mezzo le festività natalizie e i divieti agli spostamenti per la pandemia.

La precisazione

«La decisione più saggia sarebbe stata che chi già governava continuasse a farlo e poi, all’uscita dall’emergenza, si sarebbero fatte le elezioni», conclude. Pronta la replica del presidente uscente Ruzza, che ricorda come i tempi delle elezioni venete dipendano da scelte nazionali, legate all’assemblea elettiva nazionale. La stessa finestra temporale delle assemblee regionali è stata fissata dalla Lnd. «Di elezioni si parlava da tempo.

La replica di Ruzza

Se Seno e la sua squadra si sono mossi all’ultimo momento è un problema loro», replica Ruzza, «è chiaro che l’anticipo dell’assemblea federale, deciso da Gravina, ha ridotto i termini di confronto con le società. Lo abbiamo scritto anche noi». Ciò nonostante, Ruzza è riuscito a ottenere circa 450 designazioni. «Vuol dire che un certo confronto siamo riusciti comunque ad averlo, perché le società ci conoscono e hanno scelto la strada che gli dà più certezze», conclude il presidente uscente. La cui rielezione ora sembra una formalità. Basterà che all’assemblea si raggiunga il quorum del 33,3% delle società presenti, cioè che vadano a votare circa 230 società, e che almeno il 55% di queste voti Ruzza. L’assemblea è confermata in presenza. Ma, se le restrizioni anti Covid non dovessero permetterlo, è già pronta una piattaforma on line.

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