Scherma, Erica Cipressa medaglia di bronzo alle Olimpiadi nel fioretto a squadre
Macchè favoritismi, macchè papà che la porta solo perchè è sua figlia. Erica Cipressa zittisce ogni detrattore e con le compagne dell’Italia conquista la medaglia di bronzo nel fioretto a squadre ai Giochi Olimpici di Tokyo battendo gli Usa 45-23 al Makuhari Messe di Chiba.
La moglianese
La fiorettista moglianese, nata a Mirano, è entrata al posto di Martina Batini (la compagna di Matteo Tagliariol) al settimo assalto, contro l’americana Massialas: dopo aver subito il primo attacco per l’emozione, Erica non ha lasciato scampo all’avversaria, con 5 punti consecutivi (strepitoso il terzo, con una parata e risposta da urlo) che hanno lanciato la squadra verso la medaglia. Poi ci hanno pensato Alice Volpi e Arianna Errigo a chiudere i conti, per la gioia del Ct Andrea Cipressa, campione olimpico a squadre a Los Angeles ‘84.
19 medaglie
Si tratta della 19a medaglia italiana a questa edizione dei Giochi. Il fioretto femminile italiano non tradisce quindi la lunga tradizione della disciplina e supera l’amarezza del quarto posto nella gara individuale. Il quartetto azzurro nella finale per il terzo posto sulla pedana centrale della Makuhari Messe si è imposto nettamente sugli Stati Uniti.
Ottimo bronzo
Un ottimo bronzo anche se resta un po’ l’amaro in bocca per l’epilogo della semifinale contro la Francia persa per 43 a 45. Contro le transalpine le italiane erano riuscite a portarsi in vantaggio con ben 11 punti (quarto round) ma poi un improvviso calo della Errigo nell’assalto finale è costato l’ingresso alla finale per l’oro.
33 anni di successi
L’Italia del fioretto a squadre prosegue la serie di podi da 33 anni, ovvero da Seul 1988 quando fu argento alle spalle della Germania Ovest. Quella di oggi è l’ottava medaglia in questa prova. Quattro volte l’Italia ha conquistato l’oro olimpico, a Barcellona 1992, Atlanta 1996, Sydney 2000 e Londra 2012. L’ingresso di Erica Cipressa ha lasciato il segno: «Ho mantenuto alte grinta e concentrazione, le ragazze mi hanno lasciato in grande vantaggio e questo mi ha dato serenità». Il ct delle azzurre è il padre Andrea: «Mi ha abbracciato e mi ha detto: “sei stata molto brava”. Il rapporto padre-figlia in questo ambiente non è facile, ci sono preconcetti. Volevo dimostrare in primis a lui che mi merito di stare in questa squadra».