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Sara il Belgio a sfidare l’Italia

C’è Lukaku per l’Italia. Il Belgio manda a casa i campioni in carica del Portogallo e venerdì 2 luglio affronterà a Monaco, in Germania, gli azzurri di Mancini. I Diavoli Rossi eliminano Cristiano Ronaldo, frustrato al fischio finale per l’ennesima amarezza di una stagione nera e consolato dall’abbraccio del centravanti dell’Inter.

La gara

Cliente peggiore per l’Italia non poteva esserci. Il Belgio è primo nel ranking mondiale della Fifa e la vittoria sul Portogallo dimostra che non è solo una squadra piena di classe e individualità, ma un gruppo capace di soffrire e tirarsi fuori da una partita complicata, mai mollata da un Portogallo combattivo fino all’ultimo respiro. I Diavoli Rossi hanno punti deboli, vanno in affanno se aggrediti, la difesa è lenta, soffrono l’ampiezza sulle fasce: sta agli azzurri evidenziarne i limiti. Nella calura di Siviglia, tutti si inginocchiano, arbitro tedesco compreso, prima dell’inizio. L’avvio non è un granché. Il Portogallo ha meno qualità del Belgio, ma capisce il match, anestetizza De Bruyne e Eden Hazard con le uscite delle mezzali, rende innocuo Lukaku, tiene meglio il campo. Il limite vero è non riuscire mai a entrare in area in modo pulito. Ronaldo viene tenuto lontano, però è l’unico a essere pericoloso, su punizione e con tagli di campo a disorientare la difesa belga.

Belgio non grande partita

I Diavoli Rossi non hanno il fuoco addosso, la classe sì. Quando si accendono fanno paura e mettono in vetrina colpi da urlo. Meunier prova a imitare il gol segnato di esterno dal croato Modric e per poco non ci riesce. Non si può dire che il Belgio soffra, è costretto però a lasciar fare la partita ai portoghesi. A tratti sembra di rivedere l’Inter di Conte, non in apnea, ma in attesa di un’occasione. Puntuale arriva. Anzi a crearla è il portiere Courtois. Il rischioso e vincente dribbling del numero uno belga su Ronaldo avvia l’azione del vantaggio. Sul rilancio Lukaku strappa le catene e affonda nella difesa portoghese, il recupero è affannoso, la ribattuta corta. La palla arriva a Thorgan, il fratello meno nobile dei due Hazard, il tiro da venti metri trova impreparato Rui Patricio e regala l’1-0 al Belgio. Il ritorno in campo è amarissimo per il c.t. Martinez: perde subito De Bruyne per infortunio, sostituito da Mertens, mentre il Portogallo riprende coraggio.

Il Portogallo ci prova

Ronaldo è il trascinatore, lo juventino gioca come predilige, parte largo e sterza dentro, tagli dolorosi per la difesa belga, aiutata da Jota che si divora la palla del pari. I Diavoli Rossi soffrono i ritmi alti e se aggrediti si impauriscono. Il c.t. dei portoghesi Santos smonta il centrocampo, butta dentro Joao Felix e Bruno Fernandes e inizia a martellare da fuori Courtois, lasciando spazio al contropiede. Il Belgio non ne approfitta, vive sugli spunti di Eden Hazard, qualità fine a se stessa. L’equivoco del Portogallo è non riempire l’area, un limite corretto da Santos che usa tutto l’arsenale a disposizione in panchina. Il finale è un assedio. Rubens Dias fa paura di testa, Guerreiro centra il palo da fuori. Il Portogallo, tra una rissa e l’altra, attacca al muro il Belgio. Non basta a farlo cadere. Ronaldo è battuto ancora da Lukaku, come in serie A. Tocca all’Italia fermarlo.

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