Reyer al Palaverde, domenica derby
Vincere il derby contro Treviso per volare alla Final Eight di Milano: la Reyer, dopo la sconfitta di Bologna con la Fortitudo, non è con le spalle al muro, ma poco ci manca, se vuole centrare l’obiettivo dell’ottovolante di Coppa Italia e poter quindi difendere il trofeo vinto a metà febbraio a Pesaro. Dopo Milano e Brindisi, anche la Virtus Bologna, superando Pesaro nel recupero, ha centrato il pass, rimangono in lizza ancora 8 squadre per aggiudicarsi gli ultimi cinque posti: Sassari 14 punti (12 gare giocate), Reggio Emilia (11), Pesaro (12), Trento (12), Reyer (12) e Treviso (13) 12, Cremona (12) e Brescia (12) 10. Il quintetto di De Raffaele è ancora padrone del proprio destino avendo davanti a sé due scontri diretti con Treviso e Reggio Emilia, vincendone uno dovrà affidarsi ai risultati altrui. Come un anno fa quando, perdendo a Brescia, gli orogranata andarono alla Final Eight solo per la vittoria di Cantù a Milano e la miglior classifica avulsa nell’arrivo a tre con i brianzoli e Varese.
De Raffaele
«È una partita che ha bisogno di poche presentazioni: è un derby, viene in un momento certamente per noi molto delicato e importante sia per un discorso di prosieguo di questo cammino tormentato sia perché sono punti pesanti. Treviso è reduce da due ottime partite, sia la vittoria a Varese che la sconfitta a Trieste, in una partita comunque ben giocata. Sarà una sfida in cui sarà importante impattare il livello di energia che loro riescono a mettere in campo, memori anche delle partite che abbiamo giocato in Supercoppa. E quindi l’impatto che si potrà avere a rimbalzo e la capacità anche di contenere quelle che, a turno, sono le bocche da fuoco di Treviso: mi riferisco soprattutto a Logan, ma anche a Russell e lo stesso Imbrò, che a noi ha fatto sempre molto male. Credo che queste potranno essere le chiavi di una sfida che mi aspetto molto fisica, molto rude, in cui noi abbiamo l’obbligo di fare una partita diversa rispetto a quella di Bologna, perché in quella con Belgrado, nonostante avesse poco peso, per 28’ l’atteggiamento è l’attitudine in campo sono stati sicuramente quelli che sarebbero serviti domenica scorsa».
Il presidente Vazzoler della De’ Longhi
«È un torneo ricco di sorprese, visto che accanto o sotto di noi vedo formazioni da quartieri alti, in cui una squadra costruita con i mezzi che avevamo, ha buttato via un paio di occasioni per essere più su, anche se poi a Varese l’ha presa per i capelli. Classifica molto corta, c’è da stare attenti e sprecare il meno possibile, ma noi possiamo sicuramente crescere individualmente. S’è visto anche che l’assenza del pubblico condiziona il comportamento dei giocatori, e li comprendo perché manca la “normalità”. Battere Venezia significa buone speranze per le Final Eight. Sarebbe un traguardo importante. Sarebbe bello battere la Reyer anche perché è l’unica ad avere un titolo in mano, la Coppa Italia, e l’ultima ad aver conquistato lo scudetto. Hanno 14 titolari e soprattutto hanno imparato a vincere, perciò mi sorprendo nel vederli appaiati a noi. Vero che ci sono stati molti infortuni, ma con quel roster non credo possano lamentarsi più di tanto. Mi farebbe piacere vincere il derby, come farebbe piacere ai ragazzi, sarebbe la conferma delle loro capacità e alla piazza. Bisogna imparare che 90 non bastano se ne becchi 91, per cui ribadisco l’importanza della difesa, specie quando hai le polveri bagnate, vedi Trieste. Tenere Venezia sotto gli 80 sarebbe l’ideale, se succede vinciamo sempre. Poi è vero che loro non possono fallire ed avranno una certa pressione, ma sono anche più abituati a gestirla, qualche finale più di noi l’hanno pur giocata».