"si dice che ..."

… non bisogna mollare mai

di Alessandra Marconato, Direttore Responsabile di 78PAGINE. 78srl.it/78pagine

Qualche tempo fa ho letto un libro di Seth Godin, Il vicolo cieco, il cui incipit è “Ho voglia di mollare tutto”. Credo che chiunque, in un qualche ambito della propria vita, abbia sentito il desiderio di mollare tutto, almeno una volta. Penso sia un sentire proprio degli esseri umani, che contrasta con il pensiero diffuso legato al “non si deve mollare mai. Se molli sei un perdente. Se molli non otterrai mai gli obiettivi che ti eri prefissato”.

Solo che … esiste un “solo che”, che chiede di prestare attenzione a un “si dice che … non bisogna mollare mai”, che potrebbe essere forviante, portare fuori strada o a sbattere contro un “vicolo cieco”. Allora che ci fa? Per come la vedo io, ci si deve chiedere se il nostro “non mollare mai” corrisponde più a un’ostinazione legata alle pressioni sociali (cosa diranno gli altri se mollo? Che immagine avrò di me se mollo?) o se è determinato da un proprio desiderio.

Perché, a volte, è saggio mollare. Gli obiettivi che avevamo prefissato possono diventare, non per nostra volontà, fuori portata. Possono essere cambiate le condizione esterne e dobbiamo fare i conti con qualcosa che non è più sotto il nostro controllo e su cui non possiamo agire. Altre volte, ciò che un tempo volevamo tanto non è più di nostro interesse. Altre volte ancora, dobbiamo fare uno sforzo ulteriore e non previsto per arrivare dove desideriamo. Non siamo più allora di fronte a un vicolo cieco. Ci troviamo in un fossato che va scavalcato.

Questa è la situazione in cui non si deve mollare, in cui lo sconforto può essere grande e la paura di non farcela può spingerci a lasciar perdere. Un mio amico direbbe “avanti sempre, mai paura”. Non ha pubblicato un libro ma è persona saggia … La paura è ciò che può spingere ad andare avanti e sbattere continuamente contro lo stesso muro (il non mollare mai qui non è funzionale) oppure ci fa fermare prima di ottenere ciò per cui si è faticato tanto. Mollare, se fatto con cognizione di causa, non è da perdenti. Continuare, senza cognizione di causa, ci può far sentire dei perdenti …

Alessandra Marconato

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