… esiste un non ancora
Non lo so fare.
Sono incapace.
Mai stato bravo in questa cosa.
Non sono portato …
Queste frasi possono essere trasformate in …
Non lo so ancora fare.
Sono ancora incapace a farlo.
Non sono ancora bravo
in questa cosa.
Forse non sono portato …
Ciò che distingue la prima sequenza di frasi dalla seconda è
il non ancora, che porta il pensiero
da quella che è definita mentalità fissa verso la mentalità di crescita.
La mentalità di crescita
La mentalità di crescita è caratterizzata da un non ancora, che dà lo spazio alle possibilità. Non è detto che si debbano fare determinate cose e che tutto sia da sperimentare nella vita.
Ma la mentalità fissa incatena e ingabbia.
Non dà spazio allo sviluppo di sé. Tarpa le ali a chi,
magari, deve ancora spiccare il primo volo. Colpisce alle ginocchia chi sta
muovendo i primi passi.
Siamo abituati a binari prestabiliti e non ai sentieri di
mezzo, che possono far scoprire nuovi paesaggi.
Siamo abituati a schemi rigidi, che danno sicurezza e, allo
stesso tempo, creano sovrastrutture che diventano gabbie, fatte di spesse
sbarre.
Siamo noi stessi a creare gabbie
Siamo noi stessi a creare quelle gabbie quando ci diciamo di
non poter fare una determinata cosa, di essere incapaci e di non valere
abbastanza per …
E per quale motivo poi?
È perché siamo cresciuti così?
Per una qualche abitudine o per darci un alibi?
È diverso il voler fare dal non poter fare.
Non siamo obbligati a sperimentare tutto e provare tutto. Ma
quello che desideriamo sì, senza essere troppo critici con noi stessi.
Si può concedere un “non ancora” e anche più di uno.
Ci si può dare una pacca sulla spalla e dire che ci vuole
più esercizio. Bisogna sperimentare di più. La perfezione è difficilmente
raggiungibile e forse deriva da parametri non così oggettivi.
Ciò che è definitivo limita e blocca.
Ciò che tende verso altro è potenziante.
… e le possibilità di un non
ancora possono creare mondi possibili.
di Alessandra Marconato, Direttore Responsabile di 78PAGINE.78srl.it/78pagine