… bisogna fare di necessità virtù
Fare di necessità virtù è uno dei tanti modi di dire, diffusi nella nostra lingua e significa che bisogna sforzarsi di trarre un qualche vantaggio esistenziale da eventi che ci sono capitati e che, potendo scegliere, non avremmo voluto.
Come trarre vantaggio dal fare necessità
Così, se non si possono trarre vantaggi di tipo materiale e
tangibile, si deve trarre dall’evento indesiderato un vantaggio per se stessi
in senso intangibile. Si tratta, quindi, di lavorare sulle qualità caratteriali per renderle positive, o ancora più positive, dopo una batosta presa.
Fallisci subito, ricomincia in fretta
Ora mi viene in mente ciò che mi ha detto una volta un mio amico: Fallisci subito, ricomincia in fretta. E questo modo di dire, forse, è più duro da mandare giù del fare di necessità virtù. O forse no, dipende di che sostanza è fatta la volontà di fare necessità e di che qualità è il fallimento.
Fallimento e necessità
Si dice spesso che non si insegna a “fallire” e quando le
cose non vanno per il verso giusto è difficile farsene una ragione. Ora, si
badi bene, non intendo per fallimento una catastrofe irreparabile, in cui si
rimane con quattro stracci in mano, a sedere scoperto e sotto un ponte. Ci sono diversi tempi di fallimento! Le cose possono andare
male o non da programma, anche se ci si è messo tutto l’impegno possibile.
Si cade e ci si rialza
Si dice che chi cerca di innovare, ad esempio, fallirà.
Attenzione: non ha una buona probabilità di fallire, fallirà. Prima o poi
accadrà, perché fa parte del processo che porta a una qualche innovazione. Non
tutte le cose possono andare bene e, se si sta generando qualcosa di nuovo, si
sta percorrendo una strada che altri non hanno ancora percorso. Si può
inciampare in un qualche ostacolo. Si può sbattere il naso e romperselo. Poi si
può rimanere a terra feriti oppure ci si può alzare, probabilmente a fatica, e
iniziare nuovamente.
Fare di necessità virtù
Si cade e ci si rialza. Si impara e si fa di necessità
virtù. E questo non vuol dire che non si cadrà nuovamente. Si presterà, forse, più attenzione agli ostacoli. Guarderemo meglio a terra per valutare dove si stanno mettendo i piedi.
Si cadrà nuovamente
E si sbaglierà nuovamente. Noi siamo “destinati” a imparare
dagli errori e dagli eventi negativi.
Si potrebbe allora affermare che l’importante è imparare.
Si potrebbe rispondere che sarebbe bello non cadere mai …
di Alessandra Marconato, Direttore Responsabile di 78PAGINE.78srl.it/78pagine