salute e medicina

Sanità fuori portata

Curarsi è un diritto, ma la sanità non pare essere alla portata di tutti.

Anziano e a basso reddito. È
questo, infatti, l’identikit del residente nella provincia di Venezia su cui
più pesa la spesa sanitaria. Un peso che, in 4 casi su 10, diventa
insopportabile, obbligando a rinunciare alle cure.

Il dato emerge dallo studio
realizzato dalla Fap Acli Venezia. Uno studio che fin dal titolo (“Equità e
sostenibilità del sistema sanitario: la sanità pubblica che ci è privata”)
mette in luce i punti cardine della questione.

 “Da quando il Sistema Sanitario Nazionale è stato introdotto nel 1978 – sottolinea Franco Marchiori, segretario della Fap Acli Venezia – i mutamenti a livello sociale, demografico ed economico hanno comportato un innalzamento della spesa sanitaria ed è venuto meno il principio della copertura di tale spesa tramite la fiscalità generale.

Sanità per ricchi?

Nel 2018 a livello nazionale, a fronte di una spesa sanitaria totale di 154 miliardi di euro, quasi 40 sono stati pagati direttamente di tasca propria dai cittadini. Un aggravio in forte crescita e articolarmente pesante, in proporzione, sulle fasce di reddito più basse”.

Reddito e cure

Altri dati significativi emergono
dall’analisi dei dati fiscali di 21mila contribuenti veneziani che si sono
rivolti agli sportelli del Caf Acli. La spesa sanitaria delle famiglie
veneziane ammonta mediamente a 1.032 euro all’anno, pari al 3,6% del reddito
del nucleo famigliare. Dati che però variano di molto a seconda di come viene
segmentato il campione. Ad esempio la spesa sanitaria a carico dei pensionati è
maggiore rispetto a quella dei lavoratori, sia in termini assoluti (1.147 euro
contro 919), sia come percentuale del reddito (4,3% contro 3%). Similmente
spende relativamente di più chi appartiene alle fasce di reddito più basse.
Sotto i 15mila euro, la spesa sanitaria media è di 774 euro, con un’incidenza
sul reddito del 4,5%. Al crescere del reddito la spesa aumenta, ma si riduce il
suo peso sul bilancio familiare. Chi dichiara più di 75mila euro, ad esempio,
spende in media 1.810 euro, ma l’incidenza sul reddito è di appena l’1,7%.

“È evidente – commenta Marchiori
– che le risposte elaborate quarant’anni fa non possono più funzionare
pienamente. Il futuro della sanità pubblica dipende da un adeguato
rifinanziamento tramite la fiscalità generale. In caso contrario resterà
elevato, o addirittura aumenterà, il peso della sanità privata, in prevalenza a
carico diretto dei cittadini”.

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