Preservativo: 5 cose che devi sapere
Secondo un sondaggio dalla Fondazione Foresta Onlus del 2015-2016 solo 6 maschi su 10 lo usano regolarmente. Secondo una ricerca Istata del 2014 è tra i mezzi contraccettivi più diffusi: il preservativo guadagna il 42,4 % dei favori, la pillola il 24,3 % e il coito interrotto si piazza al terzo posto con il 17,5 % di preferenze. Il sondaggio della Fiss del 2015 ha invece evidenziato che è in assoluto il metodo più apprezzato dalle donne, ben il 44,94%, lo preferiscono ad altri metodi contraccettivi.
Perché gli uomini hanno delle resistenze verso il preservativo?
Il motivo principale portato alla luce da una ricerca promossa dalla Fiss. Il preservativo diminuisce la sensibilità del glande. Infatti il 45 % dei maschi che non lo ama sostiene che riduce il piacere, il 9,5 % teme di perdere l’erezione, l’1% accusa il prezzo elevato. «In realtà tra i più giovani il profilattico è ben accetto. Fanno più resistenza i padri, che hanno iniziato la loro attività sessuale nel periodo pre Hiv», spiega Roberto Bernorio, specialista in ginecologia e sessuologo.
Che atteggiamento hanno invece le donne?
La dottoressa Roberta Rossi, presidente della Federazione italiana di sessuologia scientifica sostiene che anche le donne hanno resistenze psicologiche. «Chiedere al partner di ricorrere al preservativo può apparire come mancanza di fiducia. Errore gravissimo. Pretenderlo è una richiesta molto rispettosa per se stesse e per l’altro».
Com’è la sua efficacia contraccettiva?
L’efficacia è ottima ma minore di quella della pillola o dell’anello anti concezionale. La pillola, se assunta correttamente, e l’anello hanno un’efficacia di quasi il 100%, il preservativo invece è di qualche punto inferiore. Il rischio infatti c’è: il condom si può rompere.
Qual è l’efficacia del preservativo contro le malattie veneree?
Per proteggere da Hiv e da molte malattie a trasmissione sessuale, come epatite, sifilide e gonorrea (quest’ultime due in preoccupante ripresa) è un alleato unico e imbattibile. I contraccettivi ormonali infatti non proteggono dalle malattie sessualmente trasmissibili.