Il Pd attacca Zaia sulla sanità veneta
«Rivolgersi al pronto soccorso potrebbe diventare un azzardo. Rischiano di essere 25 milioni di euro buttati per un servizio che resta deficitario quando non diventa pericoloso». Il segretario regionale del Partito democratico, Alessandro Bisato, boccia totalmente l’iniziativa della Regione Veneto di assumere 500 medici neolaureati. E attacca Zaia sulla sanità veneta.
L’attacco di Bisato
«Sono senza specializzazione né esperienza per inserirli nei pronto soccorso e nei reparti di medicina e geriatria. Rendere potenzialmente pericoloso il servizio di pronto soccorso mi sembra il modo peggiore per rimediare alla mancata programmazione di Zaia e della sua giunta sulla sanità veneta. Mettere personale senza nessuna esperienza né specializzazione potrebbe portare all’aumento vertiginoso dei casi di malasanità. Oltre ai danni per i pazienti è facile prevedere un incremento delle cause di risarcimento nei confronti delle Ulss. La realtà è che il tanto decantato sistema sanitario regionale non è un’eccellenza. Né in Italia né all’estero, altrimenti non ci sarebbe la fuga dei medici né quella dei pazienti già cominciata nel 2018».
25 milioni per la sanità veneta
«Fossimo stati al posto di Zaia – afferma Bisato – avremmo investito già dal 2010 oltre 25 milioni di euro all’anno. Solo per finanziare la quota regionale delle borse di studio per gli specializzandi. Oggi non ci troveremmo in questa situazione di carenza di medici e di servizi sempre più carenti in tutti gli ospedali».
I medici
Preoccupatissimi per la sicurezza dei malati, i medici hanno respinto l’iniziativa. E stanno preparando un ricorso alla delibera sia attraverso gli ordini provinciali sia attraverso il sindacato. Solo 92 ore di formazione in aula e due mesi di tutoraggio nei reparti non possono essere né sostitutivi né equiparabili ai corsi di specialistica. Durano 4 o 5 anni e richiedono migliaia di ore di formazione in aula e migliaia di ore di tutoraggio. Affermano i vertici dei medici regionali.