Diritto alla salute e servizio pubblico
Si è tenuto giovedì 13 a Campalto alle 20.30 presso l’aulamagna dell’istituto Gramsci l’incontro Diritto alla Salute: Difendiamo il servizio pubblico.
L’iniziativa
L’iniziativa promossa dai circoli Pd di Campalto, Chirignago-Gazzera, Favaro insieme all’Unione comunale Pd di Venezia è stata un successo. L’incontro si è proposto di evidenziare le principali difficoltà dei servizi sociosanitari del territorio ascoltando la voce di associazioni e cittadini.
Il dibattito
L’incontro sul Diritto alla salute arricchito dagli interventi di Bruno Malaguti del Centro Diritti del Malato, Bruno Pigozzo consigliere regionale componente della Commissione sanità, Cristiano Samueli medico e delegato alle politiche sanitarie Pd Venezia è stato seguito da moltissime persone intervenute alla fine del dibattito.
I punti chiave del diritto alla salute
In particolare sottolineato il rischio di privatizzazione dei servizi
alla persona con costi sempre più gravosi ed insopportabili per i nostri cittadini e con pesanti conseguenze sulla qualità della salute.
L’intervento di Pellizzer sul diritto
“Quando parliamo di sanità e salute parliamo delle problematiche delle persone più indifese ed è uno dei principi su cui il PD si basa. L’art. 32 della Costituzione affferma che la salute è un diritto anche per gli indigenti. La sanità pubblica cade a pezzi e va verso la privatizzazione. Da studi recenti si evince che ci sono quattro punti fondamentali. Il definanziamento pubblico, perchè dal 2010 ad oggi risultano sottratti alla sanità 37 miliardi di euro a livello nazionale.
Il problema Lea
In Europa l’Italia deve rivedere i Lea. E’ la nazione che ne ha di più ma non sa sfruttarli. Sprechi e inefficenze, per quasi 22 miliardi e continuare a dirottare su fondi pubblici quelli sanitari tramite agevolazioni fiscali senza rinnovare contratti e commissioni è un chiaro segnale di privatizzazione del sistema sanitario nazionale che configura un grave atto di omissione politica. La Federazione nazionale dei medici dice che 1500 medici all’anno vanno all’estero con una perdita di 225 milioni l’anno. Noi siamo sotto la spesa pubblica per la persona in Europa rispetto a Germania o Lichtenstein. Questo indica che ci sarà un calo per la sanità pubblica avrà un ulteriore calo per il prossimo biennio”