La peggiore malattia per gli anziani? È la solitudine
Una successione di giorni uguali uno all’altro. Una vita passata tra le mura di casa, la monotonia spezzata da una passeggiata all’esterno, in un mondo che non si riconosce più, dove tutto è cambiato e nulla è più familiare. Le persone che si incrociano per strada sono sconosciuti che non alzano lo sguardo dai loro telefoni, tutti rinchiusi in un mondo digitale nel quale i rapporti umani sono diventati calcoli matematici all’interno di un micro-processore.
Il mondo visto dagli occhi di
un anziano
Sembrerebbe lo scenario di un film di fantascienza, ma invece è semplicemente la realtà vista dagli occhi di una persona anziana. Secondo recenti studi la solitudine degli anziani sta diventando una malattia sempre più diffusa e pericolosa. È una solitudine che deriva dal cambiamento della società, dalla perdita dei propri affetti e dal distacco che sempre più le famiglie hanno nei loro confronti.
Solitudine e depressione
Cosa c’è di più brutto che sentirsi soli? Soprattutto quando si ha passato tutta la propria vita a combattere per i propri familiari, per il loro diritto al benessere. Ma la noia e l’inerzia prendono il sopravvento e piano piano si fa largo la depressione. Secondo una ricerca compiuta a Chicago, la depressione tra gli anziani causa ogni anno il doppio delle morti premature dell’obesità, mentre arriva alla stessa percentuale delle morti dovute a tracolli finanziari. Purtroppo questa vera e propria malattia è ancora molto sottovalutata, nonostante i casi siano in costante aumento.
Come intervenire?
Eppure guarire si può. Occorre riattivare tutti i rapporti sociali abbandonati. Incontrare vecchi amici, rivedere familiari come figli e nipoti, fare volontariato e conoscere nuove persone. Anche fare un viaggio di tanto in tanto può aiutare, soprattutto se si tratta di un viaggio di gruppo. È l’occasione perfetta per far conoscenza con i propri compagni di viaggio e per scoprire mondi nuovi.
L’importanza di un parere
medico
Purtroppo spesso capita che anziani affetti da depressione si sentano così prostrati da non riuscire a svolgere queste attività e scivolino sempre più in un vortice oscuro di desolazione. In questo caso è importante intervenire al più presto e fornire alla persona una figura professionale che possa assisterla in casa. È fondamentale riconoscere i sintomi della malattia e agire tempestivamente per bloccarla. I sintomi iniziali sono somatici, come disturbi gastrointestinali e ipocondria. In seguito possono insorgere un calo delle energie, una perdita degli interessi e disturbi del sonno. Consultare un centro medico specializzato nell’assistenza agli anziani potrebbe essere il modo migliore per capire come intervenire efficacemente.
Dott. Andrea Carraro