Mirano: la stanza della memoria
Fotografie, cimeli, scritti e racconti.
Mirano è città della Resistenza. Qui, giovani ragazzi hanno combattuto e donato la loro vita per la libertà di cui godono i giovani di oggi. Il Gruppo di Studio e Ricerca Desman prosegue nella raccolta di oggetti per allestire la “stanza della memoria”. Un luogo in cui ripercorrere il passato di Mirano: la storia della Resistenza e della Seconda guerra mondiale nel miranese.
La mostra
La stanza verrà allestita nella villa comunale Bianchini –I Maggio a Zianigo. Il Gruppo di studi ha già raccolto una serie di testi e cimeli che ripercorrono le vicende che hanno attraversato e segnato la storia di Mirano. Di recente, è stata anche recuperata una fotografia del 1918 che mostra un dirigibile italiano da bombardamento stagliarsi sui cieli di Mirano. Dirigibile che fu usato sul fronte di guerra del Piave con partenza dall’aeroscalo di Campalto.
Sono tanti gli oggetti raccolti finora.
La famiglia Perale ha donato una copia di una fotografia, dell’ottobre 1921, della fornace Perale che si trovava in via Taglio Sinistro.In questa fotografia si vedono gli operai della fornace intenti a scavare e a raccogliere la terra che serviva per la fabbricazione dei laterizi. Fotografia di una rara bellezza che documenta la vita economica dei primi del Novecento a Mirano.
La Famiglia Chinellato ha donato delle fotografie e alcuni quadri (fatti con stoffe di pezzi di recupero di divise militari) di un loro congiunto che ha fatto la guerra in Africa ed è stato in un campo di concentramento Inglese.
Fotografie storiche ma anche tanti libri, che raccontano minuziosamente storie di vita. Di Resistenza, coraggio e solidarietà.
La collezione
– Sergio Rigo di Noale, “Diario di un partigiano noalese” dove sono raccontati anche i fatti tragici accaduti a Mirano.
– Duccio Jachia, “Evasione in bicicletta. Diario di un giovane partigiano Ebreo“. In questo libro si racconta la storia della famiglia ebrea Jachia.
Questa famiglia fu aiutata e nascosta da Luigi Bianchini (fu per breve tempo sindaco di Mirano subito dopo la Seconda guerra mondiale) a Zianigo in una casa nei pressi della villa della stessa famiglia Bianchini.
– Luigi Baldan, “Lotta per sopravvivere. La mia resistenza non armata contro il nazifascismo”.
Baldan fu deportato nel campo di concentramento di Bad Orb e poi a Francoforte in Germania e infine a SachiSch Kundowa in Polonia dove grazie al suo ruolo che aveva di lavoratore nelle fabbriche di armi tedesche riuscì ad aiutare numerosi Ebrei.
– Paolo Simionato, “Nonno raccontami”. Ricorda molti fatti dell’eccidio dei partigiani in piazza Martiri a Mirano.
M.B