Mirano aderisce alla Carta dei diritti della bambina
Anche Mirano aderisce alla “Nuova Carta dei diritti della bambina”. Il documento stilato 2 anni fa durante il Congresso delle presidenti europee della B.P.W. Europe (Business & Professional Women) e promossa dalla F.I.D.A.P.A. (Federazione Italiana Donne Arti Professioni Affari) attraverso la Regione Veneto.
Al suo interno, l’enunciazione di principi fondamentali di valenza morale e civile. Un manifesto che si prefigge l’obiettivo di promuovere e valorizzare le differenze tra bambine e bambini e superare tutti quelli stereotipi che limitano la libertà di pensiero e azione in età adulta.
La carta pone l’accento sulla necessità per le bambine di ricevere un’istruzione adeguata in materia di educazione economica e politica per permetterle di crescere come cittadina consapevole.
Non è un documento di poco valore. Basta guardare alle differenze di genere che anche in un paese che si vanta di essere tra i sviluppati al mondo, continuano essere forti. Poche le donne che rivestono ruoli di spicco o comando in politica. Ancora forti anche le disparità salariali all’interno di una società che si dichiara aperta ma che continua a porre al centro il maschio.
Insegnare fin da piccole le differenze ma le pari opportunità è un investimento per un futuro più equo.
Oltre al diritto di essere protetta, la Carta pone l’attenzione sul diritto della bambina di ricevere un’idonea istruzione in materia di economia e di politica che le consenta di crescere come cittadina consapevole e di ricevere un’educazione su tutti gli aspetti della salute.
La proposta della Regione, cui molti comuni veneti hanno aderito, è stata accolta con particolare favore da Mirano: già dagli anni Novanta si era dichiarata Città delle bambine e dei bambini, rinvenendo la necessità all’interno dell’infanzia di evidenziare la differenza di genere e l’artista Carlo Preti aveva disegnato un apposito logo.
«L’adozione della Carta dei diritti della bambina si inserisce tra le iniziative di sensibilizzazione rivolte alla cittadinanza che l’Amministrazione intende portare avanti per lo sviluppo di buone pratiche e il contrasto ad ogni forma di discriminazione sociale- spiega Erika Niero, Consigliera Comunale-Delegata alla promozione della cittadinanza delle donne, cultura delle differenze -Oggi nel mondo c’è sicuramente una maggiore consapevolezza delle discriminazioni di genere e anche della parità dei diritti, ma questo non è ancora abbastanza e non sufficiente per evitare che le bambine continuino ad essere vittime delle più disparate forme di violenza e di condizionamenti fisici e psichici. Per la piena affermazione di una totale eguaglianza serve ancora molto lavoro e si ritiene che il modo migliore sia quello di promuovere un nuovo modello culturale, una cultura del rispetto reciproco, partendo fin dalla giovane età in modo che le bambine crescano nella piena consapevolezza dei propri diritti».
M.B