Scuola, bidella violenta condannata
Confermata la condanna in Appello per la bidella violenta
1 anno e 4 mesi di reclusione, questa la condanna confermata dalla Corte d’Appello di Venezia nei confronti di Luciana Scottà, la bidella violenta di 65 anni, residente ad Albettone, che nell’aprile 2013 è stata denunciata per maltrattamenti e insulti nei confronti di un alunno di 15 anni affetto da autismo presso la scuola “R. Fabiani” di Barbarano Mossano (VI).
I protagonisti
Assieme alla bidella, che dovrà risarcire la famiglia del giovane, finirono sotto accusa anche l’insegnante di sostegno Maria Pia Piron di Mossano e l’operatrice sociosanitaria Oriana Montesin di Barbarano, che seguivano il giovane e che prima di lei hanno patteggiato un anno e mezzo ai domiciliari.
I fatti vergognosi
Insulti, ceffoni e strattoni a un ragazzo incapace di difendersi e con evidenti problemi psico-fisici. “Un animale” lo definiva la Scottà, ostinata nel difendersi dalle accuse mosse anche nei suoi confronti grazie ai video che hanno incastrato le tre donne. Luciana Scottà avrebbe replicato affermando che ogni tanto avrebbe soltanto perso la pazienza, ma senza maltrattarlo.
La risposta della Corte
Alle sue parole, la Corte d’Appello ha risposto confermando la condanna. Silenzio in merito alla sentenza da parte del vertice dell’istituto scolastico Fabiani Maria Pastrello, che nella mattinata di lunedì 4 febbraio abbiamo raggiunto presso la scuola. “Non rilascio dichiarazioni”, la sua risposta una volta raggiunta e interpellata in merito alla scioccante vicenda. Sembra quasi impaurita la dirigente, che risponde fugace ribadendo quel “non rilascio dichiarazioni” e allontanandosi in fretta.
Ascolta l’audio:
Che la vergogna, com’è giusto che sia, in questi casi prevalga è normale circostanza. Ma il non volersi quanto meno dissociare dagli sconvolgenti fatti, non lo è forse ancor più? Rimane dubbio anche l’esordio ai nostri microfoni della dirigente: “è un momento terribile”. Che il riferimento implicito fosse legato alla sentenza?
Nico Parente