politica

Venezia-Mestre: il Tar boccia il referendum

Il referendum per la separazione di Venezia e Mestre non si farà, almeno non il 30 settembre. Lo hanno deciso i giudici del Tar che hanno dato ragione a Comune e Città metropolitana. Una sentenza che ha sorpreso un po’ tutti, soprattutto i comitati che si sono operati di più per dar vita al referendum.

Una sentenza corposa, lunga quasi quaranta pagine, in cui si legge che, considerata la legge Delrio, non è possibile modificare l’assetto amministrativo della Città metropolitana almeno che la decisione non provenga dalla stessa Ca’Corner. Nella sentenza si legge che “la limitazione della consultazione referendaria alla sola popolazione dell’attuale Comune di Venezia”, non tenendo “in alcun modo conto degli effetti ‘deflagranti’ dell’approvazione della proposta di legge di iniziativa popolare sull’organizzazione e sul funzionamento della Città Metropolitana”. Il referendum, da quanto si evince dalla sentenza: “non considera in alcun modo l’interesse di tutti i cittadini della Città Metropolitana di Venezia a esprimersi in proposito”

Ne esce vincitore, per ora, il sindaco Luigi Brugnaro.«La sentenza del Tar ci dà ragione –ha dichiarato il sindaco Luigi Brugnaro, primo oppositore del quesito referendario- Annullati tutti gli atti per il referendum sulla separazione. Nessun trionfalismo, semplicemente avevamo ragione nel dire che non era legittimo».

Soddisfatti dunque sindaco e Città metropolitana di Venezia.

Anche il Pd accoglie positivamente la sentenza del Tar: «I cittadini non saranno costretti ad andare a votare per la quinta volta sullo stesso tema -dichiara Nicola Pellicani- Sono sempre stato contrario alla separazione, perché le sfide europee e le competizioni sono tra grandi città-territorio e non tra piccoli Comuni».

Ma la partita è lontana dall’essere chiusa. I comitati per il si al referendum promettono battaglia ed è probabile un ricorso al Consiglio di Stato.

Roberto Agirmo del direttivo Indipendenza Noi Veneto scrive: «Non è ancora detta l’ultima parola. I comitati e le persone di buona volontà sono già all’opera: il referendum si farà, è solo questione di tempo».

A.V

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