politica

I gruppi autonomisti rispondono all’Assessore Zuin

«Già utilizzare il sito e l’ufficio stampa del comune è criticabile, ma arrivare a fare nomi e cognomi per attacchi personali e ben poco istituzionali lascia molto da pensare». È con queste parole che i movimenti autonomisti rispondono alla missiva dell’Assessore Zuin in merito alle accuse mosse all’Amministrazione comunale relativamente ai due concerti di Zucchero tenutisi in Piazza San Marco a Venezia. «Innanzi tutto non siamo noi cittadini ma proprio l’Amministrazione – continuano i leader dei movimenti – a dare false notizie o fake news come l’Assessore preferisce chiamarle: sappiamo che gestire il grande e dispersivo Comune unito provoca queste distorsioni, ma non troviamo corretto usare i soldi dei contribuenti per incensare una manifestazione sulla quale (e su questo non ci sono dubbi perché basta vedere le dichiarazioni dello stesso cantante) rimangono molti dubbi».

Del resto, la replica dell’assessore non solo non ha dato conto della promessa donazione di 80.000 Euro, ma omette di dare risposta alle altre questioni, su chi siano i beneficiari dei biglietti omaggio e se alcuni assessori siano arrivati al concerto a spese dei contribuenti. L’attacco al consigliere comunale pentastellato è chiaro e forte, l’assessore non risponde a viso aperto ma vantando la propria professione per spiegare al consigliere come vanno interpretati i dati, sminuendone di fatto il suo titolo (avvocato) come se non fosse in grado di capire da solo ma avesse bisogno della “lezioncina” di un Dott. Commercialista.

«Zuin snocciola una serie di dati, bonifici, percentuali a Vela, al Comune per l’occupazione di suolo pubblico, Veritas e tutto ciò che concerne la struttura di un concerto. Ma la promessa fatta dal cantante e l’invito a usare quei soldi per il restauro che voce di capitolo hanno?». La risposta la dà lo stesso Zuin: sono finiti per garantire la presenza dei Guardians nell’area marciana. “Vere e proprie sentinelle del decoro a tutela di #EnjoyRespectVenezia”. «Ottimo, ma tornando al caso, la promessa di Zucchero che fine ha fatto? Addirittura una delle amministrazioni meno trasparenti e che meno ha rispettato le promesse e la parola data addirittura con un accordo firmato e sottoscritto dal Sindaco per poi essere disatteso, afferma di aver fatto proprio il nuovo modo di fare politica dell’opposizione. Siamo all’assurdo se non all’offesa. I Comuni di Mestre e di Venezia saranno innovativi anche in questo: più vicinanza alla cittadinanza e non più comunicati autoreferenziali».

Si arriva poi alla chiosa finale dove l’Assessore punta il dito anche su un semplice cittadino come Gasparinetti del Gruppo 25 aprile, reo (a suo dire) di “gufare” e offrire false informazioni al giovane consigliere. «A parte che il consigliere non ha bisogno di nessun suggerimento – continuano i Leader – ricordiamo all’Assessore che il suo Sindaco ha stracciato accordi elettorali che aveva firmato e non ha rispettato quasi nulla delle promesse che lo avevano portato all’elezione. Questa è solo una scusa che lei sta usando per cercare ancora una volta per fermare il vento di autonomia che adesso sta cambiando. Caro Zuin invece di snocciolare cifre su Palazzo Ducale (che non c’entrano nulla con Zucchero) legga bene i comunicati del suo Sindaco e noterà quante volte si è contraddetto. È evidente che l’amministrazione comunale, nel panico per l’imminente referendum, non ha più alcuna credibilità: noi abbiamo sempre portato fatti e non “verità faziose” come lei le definisce e che, invece, a parer nostro, arrivano attraverso minacce, tweet, social proprio dall’amministrazione, a cominciare dallo Stadio di Venezia per concludere con quello di Mestre che non vedrà mai i lavori promessi. E queste sono solo le premesse disattese.

Eh no assessore Zuin, abusare del sito istituzionale del Comune (quindi di noi tutti) per sferrare attacchi personali e nominativi a singoli cittadini, sperando di intimidirli o di far votare No i più sprovveduti è solo l’ennesima dimostrazione della deriva autoritaria di questa Giunta comunale. Ne prendiamo atto e alle offese rispondiamo in un modo solo: non ci faremo intimidire, Venezia e Mestre meritano di meglio, non certo un assessore che dovrebbe essere pubblicamente censurato dal Comune di Venezia per l’utilizzo improprio e strumentale della comunicazione istituzionale per attacchi personali contro semplici cittadini e offensivi della loro attività professionale e/o pubblica».

 

Per Gian Angelo Bellati di Mo.V.A.

Per Stefano Chiaromanni di Movimento Mestre Comune Piero Bergamo

Per Marco Sitran del comitato Mestre e Venezia due grandi Città

Per Giovanni Armellin di MuoverSI

Per Marco Gasparinetti del Gruppo 25 Aprile

A.V.

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