politica

Favaron eletto nuovo segretario del Pd

Partenza vivace per la nuova segreteria del Pd metropolitano di Venezia. A mettere pepe alla tappa finale del congresso, all’hotel Crowne Plaza di Quarto d’Altino, è il gruppo di Giacomo Nordio, candidato che aveva ottenuto il ballottaggio con poco meno del 30% dei voti nei circoli. Se Marco Rizzetto (sinistra Pd) aveva da subito annunciato di accettare la vittoria del candidato renziano Valerio Favaron (che aveva il maggiore consenso, con il 44%), da prassi la giornata si è aperta con il dialogo tra i tre aspiranti segretari, con l’obiettivo di trovare un accordo.

Ma a far saltare i piani è stato il fatto che, mentre la discussione tra i candidati era in corso, in sala proseguivano i lavori del congresso e i delegati eleggevano, all’unanimità, Giovanna Maria Siet (delegata di Favaron) a presidente dell’assemblea e gli altri organi.
«Non eravamo in sala – accusa Nordio – ma solo perché avevo radunato la mia squadra per confrontarci sulla proposta di condivisione».

L’atmosfera si è fatta più tesa: i delegati di Nordio hanno prima rimesso le deleghe e poi, congelando i tentativi di apertura del fronte Favaron/Rizzetto, si sono astenuti dal voto. A votare è stato quindi il 69,2% dei delegati (oltre alla cinquantina di astenuti di Nordio c’erano altre assenze): 119 schede per Favaron (96%), tre per Nordio, due bianche e una nulla.

«Il mio intento è aprire la segreteria a entrambi, sia all’area di Rizzetto che a quella di Nordio – commenta il neo segretario metropolitano – Al di là delle tensioni che possono esserci state, e forse legate a un percorso precedente, i presupporti per arrivare a un lavoro condiviso ci sono. Abbiamo un doppio obiettivo: rilanciare il partito e cambiare il rapporto del Pd con la società».

Nordio chiarisce che l’astensione non si tradurrà in una chiusura: «Non siamo riusciti, in quel momento, a trovare un punto di incontro ma abbiamo riconosciuto la segreteria di Favaron. Durante tutto il percorso congressuale siamo andati d’accordo ma, per arrivare a un progetto di condivisione, bisogna prima trovare la quadra sulla partecipazione, motivo per cui abbiamo scelto di astenerci. Ci prendiamo tempo per ragionare».

Rizzetto ha chiesto che venissero accettati alcuni punti fondamentali del suo programma, dal fronte anti-Brugnaro all’attenzione ai territori, in vista delle elezioni: «Favaron li ha fatti suoi e condivideremo il percorso. Ho sempre chiesto con forza che questo progetto includesse anche Giacomo e l’apertura sulla segreteria è stata confermata».

 

A.V.

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