politica

Amo il Veneto

L’assessore vicentina Donazzan lancia una dichiarazione d’amore al Veneto e  attacca  i delusi del centrodestra. Ormai era nell’aria ma Elena Donazzan, vicentina, assessore all’istruzione, alla formazione e al lavoro della Regione Veneto ha deciso di voltare pagina e lo fa annunciando ufficialmente la nascita della sua fondazione “Amo il Veneto”. Un completamento di un percorso iniziato e abbozzato già nel 2010 ma portato a conclusione ora che lo strappo con Forza Italia si è consumato del tutto. Un’associazione, non più culturale (come doveva essere nel 2010 ndr) ma politica, che è stata presentata ufficialmente a Vicenza: «L’8 dicembre andrò a Roma ad ascoltare Matteo Salvini in Piazza del Popolo da osservatrice interessata», ha detto l’assessore, confermando, al tempo stesso, il suo sostegno alla Lega e a Luca Zaia.

Un incontro affollato con oltre 200 partecipanti tra i quali amministratori locali, rappresentanti delle categorie economiche, imprenditori, professionisti e cittadini. Tutti insieme alla ricerca di un perché alla domanda che da tempo si pongono. Perché attualmente i partiti del centrodestra non riescono a rispondere alle istanze che da troppo tempo presentiamo? La risposta della Donazzan è semplice quanto disarmante: «Troppe volte non hanno dato ascolto alle istanze della base e del territorio, provocando un sentimento di delusione diffusa e mi hanno chiesto un segnale per sentirsi più rappresentate».

La Donazzan elenca poi i temi sui quali ha intenzione di battersi; un vero e proprio decalogo a favore del territorio. «Pensiamo alla difesa della famiglia naturale, delle radici cristiane e delle nostre tradizioni, al sostegno dell’impresa e alla affermazione del primato del lavoro, alla promozione del merito e della responsabilità personale, alla pretesa di uno Stato giusto, equo e che garantisca le autonomie». Queste le parole dell’ex azzurra che ha poi aggiunto che «Questi sono i princìpi racchiusi nel decalogo di Amo il Veneto e a fianco a me ad illustrarli potete vedere esponenti della società civile come il Dottor Claudio Ronco e l’industriale Alberto Zamperla, ma anche da volti della politica come l’ex parlamentare Giorgio Conte e l’ex assessore regionale Isi Coppola.

Nel logo dell’associazione appare un tricolore, in linea con la linea ormai dettata da Salvini: «Credo che la consacrazione della sua svolta in chiave nazionale – conclude l’assessore – sia un autentico valore aggiunto per difendere gli interessi dell’Italia e degli italiani anche in Europa, dove viene preso il 70% delle decisioni vincolanti per gli Stati membri e dove si giocano pertanto le principali sfide politiche, economiche, culturali e di sicurezza internazionale con tutte le ricadute del caso sui nostri territori. È lì che si trova la stanza dei bottoni e noi dobbiamo esserci».

G.N.P. 

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