Addio Mario Passi
Si è spento all’alba di martedì 8 agosto Mario Passi, aveva 90 anni. Padovano, partigiano, giornalista, inviato speciale dell’Unità per la strage del Vajont. Insomma Mario Passi ne aveva cose da raccontare e per fortuna ce le ha raccontate.
Un pezzo di storia
Impegnato nella Resistenza durante il periodo nazifascista, insieme ai suoi genitori e a suo fratello, Mario stampa clandestinamente da una casa bombardata all’Arcella le prime bozze dell’Unità. A vent’anni l’Unità diventa il suo lavoro, la sua vita, il suo tutto. Diventa corrispondente padovano per il giornale e da lì racconterà i fatti più importanti del ventesimo secolo come le battaglie sindacali di porto Marghera, le alluvioni del Polisine ma soprattutto la strage del Vajont. Sarà quest’ultima esperienza infatti a colpirlo profondamente nell’animo. Un’esperienza che poi racconterà in un libro pubblicato nel 2003 intitolato “Morire sul Vajont”.
Passi e l’anniversario della strage
E’ sorprendente che il giornalista sia morto a pochissimi giorni dell’anniversario della strage del Vajont. Quella strage che lui per primo ha raccontato al mondo attraverso la sua penna.
Una catastrofe di fango, rocce, detriti e acqua che hanno Erto e Casso e poi Longarone, radendolo al suolo così come le frazioni di Pirago, Rivalta, Villanova e, parzialmente, Faé. Oltre 1.900 i morti, dei quali 1.450 erano solo i residenti del comune di Longarone e 480 bambini. Una stima ufficiale ma non precisa visto che moltissimi corpi non furono trovati.
Una vera e propria tragedia italiana che Mario andò
a vedere di persona, una strage che lo cambiò umanamente e poi
professionalmente.
L’ultimo saluto
L’ultimo saluto avrà luogo presso la sala del
commiato giovedì 10, alle ore 10.30 in via Dosso, 35 a Gardone Riviera.