Vespe al via contro le cimici
Nel territorio di San Michele al Tagliamento sono iniziate le azioni di contrasto alla cimice asiatica l’Halyomorpha Halys (questo il nome scientifico). Alla presenza di Alberto Pozzebon docente di Entomologia generale al DAFNAE-Università di Padova sono state lanciate le vespe samurai. Piccolissimi imenotteri (max 2 millimetri di grandezza) nei
boschetti di Pradis e Cesarolo.
Il volo delle vespe
La “semina” è avvenuta nei boschi vicino ai frutteti in quanto la vespa samurai ama riprodursi sugli alberi di nocciolo. L’anno scorso l’amministrazione comunale di San Michele al T. con il sindaco Pasqualino Codognotto e l’assessore all’agricoltura Annalisa Arduini proposero una delibera dal tema “sostegno alle azioni di contrasto alla diffusione della cimice asiatica in Veneto”. E durante la seduta del relativo consiglio comunale i sindacati di categoria del mondo agricolo e Condifesa illustrarono i problemi causati dal pericoloso fitofago del paesaggio. Visto che anche nei territori del Portogruarese e Sanmichelino la cimice asiatica aveva causato qualche decina di milioni di euro di danni ai seminativi e ai frutteti. Mettendo a serio rischio numerosi raccolti.
Cosa fanno le vespe
In pratica, con la loro azione, le vespe samurai parassitizzano le uova della cimice. Deponendo le sue uova all’interno. Da qui si sviluppano delle larve della vespa samurai che si nutrono dell’embrione di cimice asiatica di fatto eliminandola. Alla conclusione dello sviluppo larvale esce una vespa samurai e non una cimice. Il sindaco Pasqualino Codognotto e l’assessore all’agricoltura Annalisa Arduini tre mesi fa scrissero una lettera al ministro dell’Agricoltura Bellanova. Chiedevano “di attivarsi con la struttura ministeriale per promuovere e divulgare le opportunità derivanti da strumenti innovativi. Tra i quali i fondi mutualistici agevolati e riconosciuti a livello europeo. Che hanno per il nostro territorio come organismo di gestione e riferimento l’Agrifondo Veneto-Friuli Venezia Giulia”.
L’intervento di Arduini
Arduini ha sottolineato. “Vanno tutelate le nostre imprese agricole che oltre a lavorare per garantirci prodotti di qualità danno lavoro sul nostro territorio ad oltre 2mila addetti. Non dimentichiamo che il settore agricolo anche nei momenti di crisi dettata anche dal Covid 19 ha sempre favorito l’occupazione”.