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Vacanza a Km zero

La vacanza a km zero trionfa nell’estate 2020. E’ quanto sostiene Coldiretti. Precisando che 1 italiano su 4 (25%) ha scelto una meta vicino casa, all’interno della propria regione di residenza, sotto la spinta dell’emergenza coronavirus. L’indagine è di Coldiretti/Ixè in occasione della presentazione del rapporto “Piccoli comuni e cammini d’Italia” della Fondazione Symbola con Ifel.

Vacanza e spostamenti

Nonostante il via libera agli spostamenti su tutto il territorio nazionale e all’estero la scelta di fare ferie più “casalinghe” coinvolge una fetta importante di popolazione da nord a sud della Penisola. Con 303 borghi che rappresentano il 52,7% della totalità dei paesi, il Veneto gioca la sua carta di regione ai vertici nazionali per il patrimonio agroalimentare rappresentato. 36 Dop e Igp la maggior parte dei quali prodotte nei piccoli comuni con meno di 5mila abitanti.

La più gettonata

Terra gettonata dai turisti stranieri per la varietà dell’offerta dalle località balneari alle sponde del Lago di Garda. Dalle montagne ai centri storici fino alle città d’arte, l’offerta turistica regionale comprende  anche una campagna curata ed attrezzata. Dove si nasconde l’arte minore, un paesaggio unico e l’ospitalità in sicurezza di oltre mille agriturismi con opportunità di fare sport, ristorazione e accoglienza.

Vacanza e inventiva

La creatività degli operatori agrituristici – spiega Diego Scaramuzza presidente regionale e nazionale di Terranostra – è esaltata dai cicli naturali e dalle tradizioni. In questo fine settimana ad esempio si festeggia il solstizio d’estate. E tra le offerte d’intrattenimento non mancano cene in vigna, brindisi nei granai, pic nic sui prati, aperitivi intorno al rito del falò propiziatorio. Tutte iniziative nel rispetto delle misure e del distanziamento sociale favorito dagli ampi spazi disponibili nelle aziende agricole. Spesso localizzate nelle aree marginali e lontano dai centri abitati.

Vacanza, enogastronomia ed eventi a km zero

Anche sagre, eventi enogastronomici e folkloristici locali organizzati da nord a sud raccontano le bellezze della Penisola e la sua storia rurale. Rappresentano un’opportunità importante soprattutto in quei territori dove si sta tornando alla normalità per sostenere – dice Scaramuzza – la ripresa delle attività economiche. Ma anche per contribuire in modo determinante al turismo di prossimità per la riscoperta dei piccoli borghi e dei centri minori nelle campagne italiane. Alleggerendo gli affollamenti nei luoghi turistici più battuti.

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