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Tagliapietra il re del baccalà

Raccontare la storia di un imprenditore che in Italia è il primo importatore di baccalà non è certo facile. Ma il libro su Tagliapietra tra foto e racconti riesce in un’impresa che per altri sarebbe stata titanica.

Il libro di Tagliapietra

Il libro (Edizioni Biblioteca dei Leoni) scritto da Ermanno Tagliapietra e Michela Dal Borgo, con interventi di Edoardo Pittalis e Arrigo Cipriani, Tagliapietra è il maggior importatore italiano di baccalà, qualcosa sul milione e mezzo di chili l’anno. Ha l’azienda a Mestre, da 60 anni. Ci lavorano in figli. Nel libro racconta come si è avvicinato al baccalà, i suoi viaggi nelle isole Lofoten dove i merluzzi vengono pescati, appesi, stesi ad asciugare al vento del Nord e finalmente venduti e pronti per il viaggio verso le tavole soprattutto italiane e in particolare venete. E’ la storia di una famiglia proveniente da Burano che si è fatta da sola, serve i grandi ristoranti e la catena della grande distribuzione. Ha innovato la vendita e la conservazione del baccalà, brevettando ricette e macchine.

Gli autori

Dal Borgo è un’archivista dell’Archivio di Stato, autrice di decine di libri e pubblicazioni. Ha seguito il cammino del baccalà ai tempi della Serenissima,le leggi, le disposizioni, le sanzioni per chi frodava nel commercio di questo alimento che è stato sostanzialmente a lungo delle classi più povere della Repubblica. Polenta e baccalà .Edoardo Pittalis racconta la storia di questa famiglia e della passione di Ermanno, passando per gli ultimi mulini dove ancora si batte il baccalà come si faceva una volta.

L’avviso

Arrigo Cipriani avverte che il baccalà è una cosa seria, che va fatto bene e per farlo bene occorre un’arte che le donne veneziane si tramandano.

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