Nutri-score, deleterio per l’agroalimentare
“Il Nutri-score è deleterio per il nostro settore agroalimentare. Tale sistema di etichettatura, che classifica in modo pregiudiziale i prodotti, genera una potenziale violazione del diritto europeo. E la Commissione è cosciente di ciò? Lo abbiamo chiesto in una interrogazione depositata. Con prima firmataria la collega della Lega Luisa Regimenti. Membro della Commissione per l’ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare. Cui ho dato la mia adesione come cofirmataria. Unitamente ai colleghi del gruppo Identità e Democrazia”. Queste le parole dell’Eurodeputata Rosanna Conte.
I chiarimenti sul Nutri-score
“Obiettivo: sapere come l’Unione europea intenda salvaguardare le giuste informazioni sulla etichettatura dei prodotti agroalimentari, prevista dal sistema ‘Nutri-score’, che mette a rischio anche le eccellenze italiane”.
L’interrogazione
“Con l’interrogazione vogliamo sapere, in particolare, quali misure intende adottare la Commissione per contenere sistemi frettolosi e privi di evidenza scientifica come il ‘Nutri- score’”, anche al fine di “assicurare ai consumatori una corretta informazione nutrizionale e quali politiche europee riguardanti l’educazione alimentare intende mettere a punto l’Unione europea”.
Regimenti
“Come viene sottolineato dalla collega Regimenti “la classificazione degli alimenti sulla base del calcolo di un punteggio nutrizionale su una scala a cinque colori”, che permette di “assegnare un profilo nutrizionale sostanzialmente positivo o negativo, crea un pregiudizio sul cibo a prescindere dalla quantità consumata e dall’inserimento in una dieta, influenzando il consumatore negli acquisti e orientandolo verso prodotti di minore qualità”.
I rischi del Nutri-score
“A subire le conseguenze peggiori del ‘Nutri-score’ sono i prodotti ‘made in Italy’, come l’olio EVO, il Parmigiano reggiano, il Grana padano, il prosciutto di Parma, simboli della dieta mediterranea che continua ad essere considerata uno dei migliori modelli nutrizionali, caratterizzandosi proprio per la sua varietà e lo spiccato equilibrio nutrizionale, poiché prevede il consumo di tutti i gruppi alimentari. È dimostrato, inoltre, che tale dieta riduce il rischio di malattie cardiovascolari”.
L’accusa
“L’Unione europea – si
sottolinea nell’interrogazione – dovrebbe salvaguardare le giuste informazioni
sui prodotti alimentari, allo scopo di proteggere i consumatori e tutelare la
loro salute. Cosa che, invece, non sta facendo”.