Floreana Nativo, dai Benandanti ai tarocchi
I Benandanti sono i protagonisti di un libro dal titolo “I Benandanti, una storia senza tempo” che l’autrice, la friulana, ma di origine Agrigentina, Floreana Nativo, sta presentando in varie librerie (l’ultima della serie è la Feltrinelli di Trieste) e a proposito del quale le ho rivolto un paio di domande.
Quando tutto è nato
Negli anni ‘90 il mio amico Aldo Capitanio mi regalò un saggio molto interessante di Carlo Ginzburg dal titolo “Storia Notturna” in cui l’autore affrontava in modo avvincente storia, mitologia e sciamanesimo, e si soffermava sulla vicenda dei Benandanti friulani.
L’intervista
Floreana, chi erano i Benandanti dei quali parli nel tuo libro? “Il libro che sto presentando in questo momento, “I Benandanti”- Una storia senza tempo” Panda Edizioni, non è un saggio ma un romanzo. Riguarda un fenomeno sociale riscoperto da Carlo Ginzburg nel 1966 nel Friuli, nell’arco del Triveneto e di alcune regioni europee limitrofe. Erano i nati con la “camiciola”, il sacco amniotico, che dalla pubertà in poi erano chiamati in sogno a combattere contro i Demoni. Nel Cinquecento queste persone attirarono l’attenzione dell’Inquisizione e, dopo terribili torture, alcuni di loro furono bruciati sul rogo, come ci racconta il film girato da poco in Friuli sul mugnaio Domenico Scandella Menocchio. Il mio romanzo è ambientato ai giorni nostri. Parte da Praga, la città magica per eccellenza con il fiume Moldava ed il Vodnìk, e prosegue a Cividale, con le sue strette viuzze, il Ponte del Diavolo, il cimitero ebraico, le agane, le rune e i Benandanti”.
Il collegamento col fumetto
Il Soggetto di questo romanzo doveva servire per un fumetto di Dampyr! “Riguardo ai BENANDANTI, in effetti in origine avevo scritto un sceneggiatura per Dampyr e l’avevo mandata a Mauro Boselli non tenendo presente che dovevo prima mandare il Soggetto. Insomma sono partita con il piede sbagliato. Così ho cambiato la trama è il soggetto ed è divenuto un libro. Dopo la pubblicazione ho spedito il libro a Mauro Boselli che ha fatto una presentazione sull’editoriale di Dampyr”.
La copertina
Per la copertina del tuo romanzo ti sei avvalsa della collaborazione di uno dei migliori disegnatori internazionali, il pordenonese Giulio De Vita. “Sono molto soddisfatta della copertina di Giulio De Vita che rende perfettamente l’atmosfera. Nelle acque del Natisone s’intravede il riflesso del Ponte del Diavolo, i bianchi sassi per cui è famoso il fiume, e le Rune”.
Gli inizi
Come hai iniziato a scrivere? “Ho sempre scritto, ma posso affermare di avere iniziato la mia attività “ufficiale” come sceneggiatrice di mazzi di tarocchi, che vuol dire la scelta del Soggetto, la realizzazione della sceneggiatura ed il conseguente lavoro in collaborazione con il disegnatore. Svolgo questa attività per la casa editrice “Lo Scarabeo” di Torino, attualmente una delle più importanti in campo europeo e non solo”.
I Tarocchi
In fatto di Tarocchi “Lo Scarabeo” di Piero Alligo è un’istituzione mondiale! “È davvero molto conosciuto. Per “Lo Scarabeo” ho realizzato: “I Tarocchi delle Principesse”, “I Tarocchi del Fuoco” “Tarot of Sacred Feminine”, “Before Tarot” e l’ultimo che uscirà a settembre è “Universal Celtic Tarot”. Cambiando editore ma sempre parlando di Tarocchi il romanzo che sta uscendo adesso, edito da Panda Edizioni, è “Tarocchi in Cucina” in cui riesco a coniugare insieme le mie due passioni: la Cucina e i Tarocchi. Descrivo il carattere dei 22 arcani con un racconto che lo spiega, allegando una ricetta per ognuno di essi”.
I Nonino
So che collabori anche con la famiglia Nonino della storica grappa omonima… “I miei rapporti la Famiglia Nonino sono nati dalla disponibilità, in particolare di Giannola e Cristina, a collaborare alle iniziative ed agli eventi che mio marito, Giuseppe Fiorica e io, abbiamo realizzato per la nostra attività commerciale, alcuni a carattere gastronomico. Sono lieta che poi tutto sia sfociato in un bel rapporto di stima e affetto”.
L’attualità
Di cosa ti stai occupando attualmente? “Forse di troppe cose, per cui sono sempre indaffarata, con il tempo che stringe, e mai contenta perché vorrei fare di più. Per la saggistica con “Tra le righe libri” sono usciti “In nome degli Angeli”, “Superstizione. Tra malasorte, ragione, sorte e paura”. In uscita c’è “Leggere i Tarocchi” una comparazione fra i due metodi più famosi: Marsigliese e Waite. Una mia poesia precede ognuno degli Arcani Maggiori. E poi c’è la narrativa. A parte un paio di libri pubblicati con Amazon; con Panda Edizioni è uscito “La Cucina del delitto” un libro che fa da contenitore a dei racconti noir con sfondo gastronomico con una serie di mie ricette. Per non restare ferma sto realizzando un ulteriore mazzo di Tarocchi e un saggio per un diverso editore. E poi chissà? I sogni non finiscono mai. Nel cassetto ho racconti per ragazzi, fiabe, poesie, forse mi piacerebbe scrivere un graphic novel o forse l’ho già scritto, sono una insaziabile posatrice di parole sulla carta”.
Luca Pozza