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Virus West Nile, incontro pubblico a Mira

MIRA. Cresce a 159 il numero di casi accertati di West Nile, “febbre del Nilo”, in tutto il Veneto. In Riviera del Brenta e Miranese i contagi accertati sono stati 3 a Mira, 2 a Camponogara, 1 a Pianiga, 1 a Dolo, 1 a Vigonovo, 1 a Spinea, 1 a Noale, 1 a Stra e 2 Campolongo Maggiore. Dieci i decessi registrati finora. Dall’inizio della stagione estiva, caratterizzata da un caldo eccezionale misto a piogge intense, che ha favorito il proliferare delle zanzare che trasmettono il virus, Regione e Ulss venete hanno tenuto sotto stretto monitoraggio la situazione dei contagi. I contagi accertati si riferiscono sia a manifestazioni asintomatiche o in forma lieve, sia a casi più gravi con manifestazioni neuroinvasive, per le quali è stato necessario il ricovero ospedaliero. I decessi finora registrati sono stati tutti in persone anziane o con patologie pregresse o immunodepresse.

L’emergenza sanitaria esiste, dunque, ma gli esperti dell’Ulss Serenissima, intervenuti alla serata informativa voluta dalla Conferenza dei sindaci della Riviera del Brenta, giovedì 30 agosto a Mira, hanno tranquillizzato i cittadini e spiegato le azioni messe in atto per fronteggiare l’emergenza: “Il virus west nile è presente e monitorato nel nostro territorio da almeno dieci anni – hanno spiegato il direttore del servizio igiene pubblica dell’Ulss 3, Vittorio Selle, con il dott. Valerio Valeriano- Ad aumentarne così tanto la diffusione quest’anno sono intervenute le particolari condizioni climatiche e l’aumento di volatili veicolanti del virus che poi viene trasportato dalle zanzare fino all’uomo”.

“Il contagio – hanno chiarito – non avviene tra persone. Molto rari sono i casi di trasmissione tramite trasfusione o trapianto, grazie ai test preliminari, non registrati finora invece casi di trasmissione al feto da donne incinte contagiate. La Regione, le Ulss e i Comuni stanno facendo un gran lavoro per bloccare la diffusione del virus, ma serve anche l’aiuto dei privati cittadini che devono contribuire alle bonifiche nelle aree private”.

In questi giorni, a coordinare gli interventi di prevenzione con le disinfestazioni, finora in capo ai Comuni, è entrata in gioco anche la Regione Veneto: “Sulla West Nile – ha dichiarato l’assessore regionale alla sanità, Luca Coletto – è partito un piano coordinato, con uno stanziamento di 500 mila euro, e gli interventi saranno valutati in base ai contagi registrati nei comuni. I Comuni hanno chiesto aiuto, e la Regione ha risposto “presente””.

Intanto, il piano straordinario regionale interesserà 75 comuni veneti. Dagli esperti dell’Ulss anche un’importante chiarimento per ridimensionare il fenomeno: «Preoccuparsi è giusto se questo aiuta ad adottare comportamenti di prevenzione. D’estate – viene sottolineato dal dott. Selle – si è meno abituati a sentire parlare di febbre, ma, fortunatamente, rispetto ai casi e ai decessi registrati con i virus invernali i numeri ci dicono che la situazione non è allarmante ed è sotto controllo».

Gli esperti dell’Ulss, assieme a Lorenzo Gallo di Veritas, che segue le disinfestazioni in 14 comuni del territorio tramite appalti a ditte specializzate, hanno risposto alle domande della cittadinanza. Tanti i dubbi sollevati sull’efficacia dei trattamenti e sui danni a persone, cibi e animali: «I trattamenti anti zanzara fatti sono formulati con sostanze sintetiche o biologiche testate dall’Unione Europea – spiega Gallo – In base all’area che va tratta viene decisa l’intensità e il tipo del trattamento. Per persone ed animali non sono registrate controindicazioni gravi. Importante è non stare a stretto contatto con le sostanze durante l’erogazione, per questo di solito vengono scelti orari notturni. Se gli ortaggi dovessero essere contaminati, basterà lasciarli a bagno e poi sciacquarli molto bene o, nel dubbio, gettarli via. L’efficacia delle disinfestazioni dipende molto anche dalle condizioni atmosferiche, ma, la loro utilità è comprovata. Nei fossati, invece, dove si corre il rischio di danneggiare altri animali, si scelgono trattamenti biologici che però vanno ripetuti più spesso. Chiaro è che durante un’emergenza si devono fare delle scelte e tutelare la salute delle persone ora diviene una priorità».

Intanto in molti Comuni della Riviera, colpiti da contagi di West Nile, come Mira e Pianiga, le amministrazioni hanno iniziato a distribuire gratuitamente le pastiglie larvicide ai cittadini da mettere nei pozzetti e nei ristagni d’acqua nei giardini dei privati.

Gaia Bortolussi
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