Veneto giallo ma Zaia calma tutti
Il Veneto conclude la penitenza arancione e riapproda alla rassicurante fascia di rischio moderato che, a partire da lunedì, consentirà la libertà di movimento oltre i confini comunali nonché il consumo di bevande e cibi nei bar e ristoranti (fino alle ore 18) pur nel rispetto del coprifuoco dalle 22 alle 5. L’allentamento, deciso dal ministero della salute, riflette le indicazioni dell’Istituto superiore di sanità che ha certificato il sensibile miglioramento della congiuntura epidemiologica regionale in atto dall’inizio dell’anno: crollo dei contagi, flessione dei ricoveri, incidenza positivi/tamponi inferiore al 3%, indice Rt di trasmissibilità del virus attestato a 0.61, il gradino più basso nella scala nazionale. Una metamorfosi, rispetto alla drammatica escalation di novembre e dicembre, repentina e per certi versi ancora inesplicabile.
Rt più basso in Italia
«Ho ricevuto la notizia nel pomeriggio, nel corso di una conversazione con il ministro Speranza ma, come ho sempre detto, le zone colorate non sono un gioco a premi dove si vince o si perde», è il commento, tutt’altro che euforico, di Luca Zaia. «Dobbiamo prendere atto che siamo ancora nel pieno della pandemia, ed è fuori luogo pensare che l’allarme sia cessato. Non è catastrofismo ma la presa d’atto di quello che accade, non solo in Italia, ma in tutta Europa. Il ritorno in area gialla va vissuto da ognuno di noi con responsabilità, evitando gli assembramenti, indossando in modo maniacale la mascherina e igienizzando con grande frequenza le mani, perché in un battibaleno lo scenario potrebbe cambiare in arancio o in rosso, e quindi condurre a nuove chiusure».
Lo sguardo del governatore corre al sistema ospedaliero stremato dalla lunga stagione dell’emergenza: «Anche se la vita potrà sembrare riavvicinarsi alla normalità, questo non è un liberi tutti. La vera sfida si deve combattere ancora, perché se la situazione peggiora gli ospedali rischieranno il collasso e non potranno più essere garantite le migliori cure ai malati di Covid né ai portatori di altre patologie».
Frecciata alla UE
La riclassificazione governativa non è stata l’unica della giornata. Con una piroetta, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) ha collocato il Veneto in zona verde nella mappa continentale del contagio, stralciando, nel giro di 48 ore, le precedenti colorazioni rosso scuro e rosso tout court.
La circostanza, riconducibile ad una lettura finalmente aggiornata della curva, induce il presidente del consiglio regionale ad auspicare maggiore rigore nella valutazione del rischio: «È importante che da un ente così autorevole arrivino notizie certe e verificate», le parole di Roberto Ciambetti «dubbi e apprensioni infondate danneggiano chi ha fatto invece un percorso importante per fronteggiare al meglio la pandemia».