Tencarola, famiglia con cinque figli sotto sfratto
Una famiglia numerosa di Tencarola: papà, mamma e cinque figli di età compresa tra i 5 e i 17 anni, è alla disperata ricerca di un alloggio in affitto per evitare di finire, tra 48 ore, sotto un ponte.
Oggi, infatti, Kamel Nouir, la moglie Hanene arrivati in Italia dalla Tunisia nel 1980, e i loro figli nati tutti nel nostro Paese, verranno sfrattati dalla casa di via Dei Mille che avevano acquistato nel 2004 accendendo un mutuo con una banca e che dopo la perdita del lavoro del capofamiglia nel 2014 è finita all’asta perché non ce l’hanno più fatta a pagare le rate.
«Siamo disperati al pensiero di dover finire sulla strada, soprattutto per i nostri ragazzi che stanno vivendo il dramma dello sfratto ormai da qualche settimana», esordisce Nouir che lavora come operaio alla cooperativa sociale Città Solare, «Il comune di Selvazzano ci è venuto incontro in più di un’occasione, con aiuti in denaro per far fronte alle rette della mensa scolastica dei ragazzi e per altre spese per le utenze domestiche. Nell’ultima riunione di giunta hanno deciso che non sono più in grado di darci una mano e lo sfratto è imminente».
La famiglia tunisina è ben voluta a Tencarola dove si è inserita in maniera esemplare. Molte associazioni di volontariato del territorio, come ad esempio Selvazzano For Children, si sono rese disponibili a contribuire al pagamento del canone di locazione dell’eventuale nuovo alloggio che deve avere però delle dimensioni importanti per poter ospitare sette persone. Il problema sta proprio nel reperire un appartamento capiente e soprattutto la disponibilità del titolare ad affittarlo.
«Il caso dei Nouir non ci fa dormire la notte», commenta l’assessore al Sociale di Selvazzano, Giovanna Rossi, «Si tratta di una famiglia seria che nei momenti di difficoltà, come ad esempio quando il marito ha perso il lavoro, si è rimboccata le maniche. Come Comune alloggi liberi non ne abbiamo. Nell’ultimo periodo sia noi che la famiglia ci siamo attivati per trovare delle soluzioni, ma di fronte ad un nucleo così numeroso tutto diventa difficile. Allo sfratto mancano poche ore e speriamo ci sia una persona di buon cuore che li aiuti a risolvere questo problema».
Giuliana Lucca