Sanità e autonomia per il bellunese
“Questi signori sono senza vergogna quando parlano di “incapacità di far quadrare i conti” soprattutto dopo pochi giorni che sono stati resi noti i dati della Cgia, da cui emerge che lo Stato ha tagliato i trasferimenti alla Regione del Veneto del 64%! E nonostante questo garantiamo la migliore sanità d’Italia”.
Risponde a stretto giro l’assessore regionale alla specificità di Belluno alle dichiarazioni del segretario del Partito democratico veneto e del deputato bellunese del suo partito su un paventato declassamento dell’ospedale di Belluno e sulla necessità di maggiore autonomia per il bellunese.
“Proprio in merito al richiamo all’immediata applicazione della legge 25 – aggiunge l’assessore – il deputato bellunese non ha evitato l’ennesima figuraccia, perché questa legge regionale non parla di sanità. Ad ogni modo, anche ammesso che la Provincia potesse e volesse gestire la sanità, invece di fare astratte affermazioni di principio sull’autonomia almeno avanzasse proposte concrete su cosa farebbe di diverso con le risorse che la Regione mette a disposizione del territorio bellunese”.
“Non sarebbe male, infine, ricordare a questi signori – conclude – che il loro capogruppo, in commissione consiliare sanità, ha contestato la specificità bellunese dichiarando testualmente: “lo dico perché andiamo a una quota pro-capite di 1868 euro e poi ci sono Uls che sono a 1570. Siamo a differenze di 300 euro pro-capite”. E’ su queste basi che vogliono una convocazione straordinaria del Consiglio regionale?”.
E.R.