San Donà: intervento alla spalla grazie al GPS
Non è “fantascienza”: all’ospedale di San Donà di Piave è stato eseguito il primo intervento in Veneto di protesi di spalla con l’ausilio di un navigatore GPS, “Guide Personalized Surgery”.
Il dottor Massimiliano Susanna, responsabile dell’unità di chirurgia mini-invasiva afferente all’Ortopedia e Traumatologia diretta dal dottor Claudio Cereser, è anche componente del Gruppo Italiano Equinoxe composto da un pool di specialisti di riferimento nazionale per l’impiego del GPS.
“Il GPS permette di impiantare una protesi di spalla con la guida di sensori”, spiega il dottor Susanna, “la mappa e i percorsi da seguire all’interno della spalla vengono realizzati in 3D attraverso dati forniti da una TAC. Ciò consente di guidare la mano del chirurgo durante tutto il percorso con massima precisione, riducendo al minimo il rischio di complicanze. E’ una tecnologia già utilizzata nella protesica di anca e di ginocchio con grandi vantaggi per i pazienti, ora si sta incrementando il suo utilizzo anche nella protesica di spalla”.
Il navigatore è provvisto di telecamere per rilevare dei localizzatori, definiti traker, posizionati sugli strumenti e sull’osso coracoide della spalla del paziente. Attraverso la comparazione delle immagini TAC, in precedenza acquisite, il navigatore fornisce in tempo reale la posizione esatta degli strumenti e dell’impianto protesico che viene impiantato.
Nell’impianto tradizionale di protesi di spalla la prassi prevede un pianificazione preoperatoria con radiografie e scansioni TAC, le quali forniscono al chirurgo indicazioni sulla tipologia di protesi utilizzare e con quale orientamento inserirla. È frequente che le superfici articolari della spalla siano usurate. Il chirurgo può decidere di variare la posizione delle componenti protesiche per adattarle al meglio alle varianti patologiche che di volta in volta si trova dinnanzi. Ma anche il miglior chirurgo possiede i limiti dell’occhio umano.
“Con il planning della spalla in 3D – aggiunge il dottor Susanna – è stato possibile ottimizzare il posizionamento dell’impianto protesico attraverso l’uso del software. In sala operatoria il caso clinico studiato a computer è stato replicato con la navigazione assistita. Questa tecnologia ci aiuta ad impiantare componenti protesiche nella posizione più appropriata, offrendo il miglior risultato al paziente e una buona longevità della protesi”. La direzione generale è entusiasta del risultato.
“Con la preparazione, il costante aggiornamento professionale e l’impiego delle nuove tecnologie si possono eseguire interventi sempre più performanti come avvenuto in questo caso”, conclude il direttore generale dell’Ulss4, Carlo Bramezza, “congratulazioni al dottor Susanna e a tutto il suo staff”.
Giovanni Cagnassi