Ospedale, il timing è pronto
Il progetto del parcheggio interrato tra le vie San Biagio e Zabarella, che sorgerà sotto il nuovo complesso residenziale previsto nell’area dell’ex Intendenza di Finanza, prevede la riduzione da 3 a 2 piani. Dopo 11 anni di battaglie, il vicesindaco Arturo Lorenzoni ha trovato un compromesso tra il comitato dei residenti, che non voleva lo scavo, e la ditta “Beni Stabili”. Martedì scorso la giunta ha approvato la variante al piano di recupero e l’adozione. Sarà il segretario generale Giovanni Zampieri il caposettore ad interim dei lavori pubblici a Palazzo Moroni.
Lo scorso 30 giugno infatti è andato in pensione Luigino Gennaro, uno degli “architravi” della struttura amministrativa di Palazzo Moroni, responsabile della progettazione e della realizzazione delle opere pubbliche. Un incarico, quello di Zampieri, che durerà alcuni mesi: il tempo di trovare con una selezione o una mobilità il nuovo dirigente.
Adesso il “timing” è fissato: il 17 luglio l’approvazione della giunta e il via libera delle banche, il 20 l’atto notarile di cessione delle aree, il 23 l’ok del consiglio comunale e nei giorni immediatamente successivi la stipula del pre-accordo di programma tra Comune, Regione, Azienda ospedaliera, Iov, Provincia e Bo. Se il sindaco Giordani è convinto di chiudere la partita, da Venezia arrivano ancora segnali contraddittori: «Siamo al punto zero: il Comune non ha prodotto alcun documento formale, neppure la variante urbanistica prodromica», avvisa il consigliere regionale Luciano Sandonà, della lista Zaia.
Le agende sono tutte “sincronizzate”: «Io sono tranquillo perché abbiamo un programma di lavoro condiviso anche con l’azienda ospedaliera e abbiamo l’accordo verbale delle banche. Non ho motivo di pensare che non si arrivi all’obiettivo. La maggioranza è unita: vogliamo tutti un doppio polo ospedaliero per Padova», continua a predicare il primo cittadino Sergio Giordani.
Lo schema è quello di qualsiasi delibera. Per prima cosa c’è l’approvazione in giunta di una bozza di accordo con lo schema di cessione delle aree di Padova Est alla Regione. Cessione che, a questo punto sarà unitaria (cioè di tutti i 520 mila metri quadri) perché nel frattempo il cda di Mps e della società di cartolarizzazione Yanez “svincolerà” i terreni dei privati.L’atto notarile con cui si arriverà alla cessione al Comune è in agenda il 20 luglio. Poi lunedì 23 all’ultimo consiglio comunale prima della pausa estiva ci sarà l’ok politico.
Dunque a fine luglio sarà scattata la foto che tutti aspettano: il governatore Zaia, il sindaco Giordani, il dg dell’Azienda ospedaliera Flor, il rettore Rizzuto, il presidente della Provincia Soranzo. Un patto a cinque verso il doppio polo: non potrà essere un vero e proprio accordo di programma (che arriverà a valle della progettazione, tra due anni) ma una forte intesa dal valore politico.
«La Regione ha già stanziato l’importo necessario e i soldi sono già disponibili», spiega Luciano Sandonà rispondendo ai dubbi sulla capacità finanziaria di Palazzo Balbi. «C’è grande preoccupazione per la colpevole inerzia dell’amministrazione comunale – prosegue il consigliere regionale della lista Zaia – Il tempo a disposizione per il sindaco Giordani è abbondantemente finito. Ora le parole devono lasciare posto ai fatti concreti.
L’amministrazione deve onorare subito i termini dell’accordo di dicembre e cedere gratuitamente alla Regione la proprietà dell’area di Padova Est. I padovani e i veneti meritano il più grande investimento che la Regione Veneto abbia mai fatto in ambito sanitario. La sanità veneta deve rimanere di eccellenza».
E.P.