Navigatori illustri: il vicentino Antonio Pigafetta
Affascinante e sfuggente, Antonio Pigafetta, nato a Vicenza nel 1492, fu protagonista di uno dei più incredibili viaggi di esplorazione del mondo. Si può dire che l’anno di nascita è stato foriero del suo destino di navigatore ed esploratore!
Rampollo di una delle più importanti famiglie nobiliari di Vicenza, e Cavaliere di Rodi, di lui si sa che era uno studioso di matematica e di astronomia. Sono tuttavia scarsi sia i documenti originali che le testimonianze dei contemporanei, perciò Pigafetta, sul piano biografico, è una parziale incognita.
La sua straordinaria impresa consiste nell’aver partecipato, tra il 1519 e il 1522, alla prima circumnavigazione del globo terrestre, viaggio minuziosamente riportato nel manoscritto “Relazione del primo viaggio intorno al mondo”. Nella sua narrazione si trovano descrizioni dei popoli incontrati, dei loro usi e costumi, dei territori e delle lingue autoctone, con approfondimenti di interesse etnografico.
Il testo è un diario di viaggio che riporta “…le grandi ed ammirabili cose che Dio me ha concesso di vedere e patire ne la infrascritta mia longa e pericolosa navigazione…”.
Pigafetta racconta di come, trovandosi in Spagna nell’anno 1519, venne a sapere di una spedizione organizzata dall’imperatore Carlo V e capitanata dal portoghese Ferdinando Magellano e, spinto dalla curiosità di visitare terre lontane, vi partecipò riuscendo ad imbarcarsi grazie alla raccomandazione del nunzio pontificio (Francesco Chiericati, anch’egli vicentino) che lo stesso Pigafetta accompagnava: “….deliberai, con bona grazia della maestà cesarea e del prefato signor mio, far esperienza di me e andare a vedere quelle cose, che potessero dare alcuna satisfazione a me medesimo e potessero partorirne qualche nome appresso la posterità…”.
Inizialmente non ben accetto da Magellano, seppe con il tempo conquistarne la stima, tanto da diventare il suo criado (attendente). In un combattimento con gli indigeni dell’isola di Mactan (Filippine) Magellano morì e Pigafetta rimase ferito. Dopo la scomparsa dell’ammiraglio, Pigafetta assunse via via ruoli di maggiore responsabilità nell’equipaggio e portò a compimento la circumnavigazione del globo. Nel settembre del 1522 fu uno dei diciotto superstiti (su duecentotrentaquattro partiti) dell’estenuante spedizione a rientrare nel porto di Siviglia con l’unica nave salva seppur danneggiata, la Victoria (una copia del veliero è esposta al Museo Nao Victoria a Punta Arenas, Cile).
Pigafetta scrisse le sue memorie del viaggio tra il 1524 e il 1525 ma il diario, donato a Carlo V, sparì subito nel nulla, essendo la corte spagnola determinata a non riconoscere i meriti della circumnavigazione del globo ad un portoghese (Magellano) e ad un italiano (il nostro vicentino). Testimone scomodo, il navigatore fu frettolosamente congedato dall’imperatore e, conseguentemente, il Senato della Repubblica di Venezia gli accordò il privilegio di stampa del suo diario.
Per i contenuti il testo viene considerato uno dei documenti più importanti nella storia delle esplorazioni marine e di scoperta.
A Vicenza hanno in questo periodo preso il via le attività propedeutiche ai festeggiamenti per i 500 anni dall’inizio (20 settembre 1519) del primo giro attorno al mondo, il tutto inserito in un circuito mondiale in cui saranno protagoniste anche in particolare il Sud America e la Spagna.
Ad Antonio Pigafetta è intitolato il liceo classico di Vicenza, la più antica istituzione scolastica cittadina (1807) e una delle più storiche in Veneto.
Casa Pigafetta, sita in Contrà Pigafetta a Vicenza, è un palazzo eretto nel 1440 ed era la dimora di Antonio Pigafetta, che qui nacque e trascorse quasi tutta la sua vita. Il portale rinascimentale d’accesso è affiancato da una scritta in francese che recita “Il n’est rose sans espine” (“Non c’è rosa senza spine”), alludendo allo stemma della casata dei Pigafetta ma, ci permettiamo di aggiungere, alludendo metaforicamente alle avversità che il nostro ardito predecessore ha dovuto affrontare per ottenere un gran bel risultato: la scoperta del mondo.
“Il modo migliore per cercare di capire il mondo è vederlo dal maggior numero di angolazioni possibili” (Ari Kiev).
Francesca Bevilacqua