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In moto per la salute

Un medico, un biker, ma dal cuore d’oro. Così Paolo Scatamburlo, medico chirurgo, già noto per le sue iniziative benefiche a favore dei bambini e delle donne, ha organizzato per il 6 ottobre (mese della prevenzione per il tumore al seno) una manifestazione che, anche con l’aiuto dei social, viaggia sulla strada per raccogliere oltre un migliaio di persone. Noi del Sestante l’abbiamo intervistato in esclusiva.
Paolo come è nata l’idea? “Circa tre mesi fa, ricordando l’evento che portò in piazza Ferretto a Mestre più di tremila persone, creato dal dott. Roberto Venerando e denominato “Ritroviamoci in Piazza”, ebbi l’idea di contattarlo e di proporre l’idea di fare una cosa simile, coinvolgendo anche il mondo Bikers, però orientando l’obiettivo, oltre al ritrovarsi e divertirsi, di parlare di salute  e prevenzione coinvolgendo a tal proposito la Lega Italiana per la Lotta contro il cancro (LILT). Illuminato anche lui da questa idea decise di incontrarmi praticamente il giorno dopo e iniziammo a buttare giù due righe di organizzazione.
Nasce così per gioco “Mettiamoci in moto per la salute”. Giorno dopo giorno e contattando molte persone della Mestre che vuole il riscatto di questa città, abbiamo messo in moto la politica e le istituzioni sanitarie per creare il più grande evento di Mestre di questo tipo. Sono coinvolti nel progetto scuole di ballo, il gruppo rock “Slap Back”, i famosi Dj anni ottanta Dario Dedemo, Ivan Trevisan e Claudio Mirci sotto la supervisione del mitico Lello Mini Campisi. La passione e la voglia di essere coinvolti è stata come un fiume in piena. L’entusiasmo è alle stelle e già migliaia di persone mi hanno dato adesioni. Ricordo che oltre alle moto ci sarà in piazza il “Dragon Boat”, barca con cui le donne del trifoglio rosa, afferenti alla LILT di Venezia, fanno riabilitazione dopo aver subito l’insulto drammatico del tumore al seno. Parleranno delle loro esperienze e di come si può uscire a testa alta dal grande male. Raccoglieremo fondi per la ricerca e per il mantenimento di tutte quelle strutture che servono a fare prevenzione in modo gratuito (ad esempio il vaporetto rosa che è stato da poco varato, i tatuatori che tatuano i capezzoli a chi ha subito l’asportazione della mammella e tanto altro ancora).
Abbiamo bisogno di Voi e come ormai è il mio motto “AIUTATEMI PER AIUTARE”, per dare un duro colpo al male del secolo e far conoscere a tutti i malati di cancro che non sono soli”.
Caro Paolo, vedrai che il tuo appello non cadrà nel vuoto
Gian Nicola Pittalis
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