Il fallimento della politica italiana… l’ennesimo
Si è concluso sabato 29 Gennaio 2022, l’iter per l’elezione del Presidente della Repubblica Italiana con la rielezione del Presidente Sergio Mattarella, il quale dovrà rimanere al Quirinale per altri sette anni, quindi per un altro lungo settennato. L’elezione del Capo delle Stato ha un termine di sette anni per fare in modo che, in linea di massima, lo stesso Governo non possa votare nuovamente lo stesso presidente.
COME SI SVOLGE L’ELEZIONE DEL PRESIDENTE
Facciamo un breve excursus su come si svolge l’elezione del Presidente della Repubblica. Trenta giorni prima che spiri la scadenza del termine del mandato, il Presidente della Camera dei Deputati convoca in seduta comune il Parlamento e i delegati Regionali per eleggere il nuovo Presidente della Repubblica.
Questo è quello che recita l’art. 85 della nostra Costituzione Italiana.
Il Presidente della Camera dei Deputati, Roberto Fico, ha quindi effettuato la convocazione il quattro Gennaio 2022 in modo da poter formare il collegio di voto con ben 1.009 grandi elettori.
Ma come si arriva alla nomina del Capo dello Stato? Nelle prime tre votazioni che si svolgono servono maggioranze ampie, in quanto serve il consenso dei due terzi dei votanti, e la maggioranza assoluta dal quarto voto in poi. La fase finale poi sarà quella del Giuramento.
IL TOTO-NOMI
Da quando si è cominciato a parlare di elezioni del Presidente delle Repubblica, tantissimi sono stato in nomi che sono emersi come “papabili”, partendo da Mario Draghi il cui eventuale spostamento da Presidente del Consiglio a Presidente delle Repubblica avrebbe creato non pochi problemi lasciando un “buco” non indifferente per il Governo, passando per Silvio Berlusconi ed arrivando a Pier Ferdinando Casini.
IL FALLIMENTO DELLE POLITICA… L’ENNESIMO
Come detto poco sopra, molti sono i nomi che sono stati tirati fuori nei giorni precedenti. Si sperava anche nel nome di una donna, ma la politica non ha saputo trovare un accordo nemmeno su questo fronte.
Nelle varie votazioni sono addirittura emersi voti a favore di molti artisti famosi dello spettacolo, ovviamente sempre perché non era ancora stato raggiunto un accordo tra i vari partiti.
Alla fine, un vero candidato per il Colle non è mai veramente emerso ed i partiti di tutto l’arco hanno dimostrato per l’ennesima volta quello che è il fallimento della politica italiana, la quale non ha saputo proporre concretamente un candidato politico al Colle, ma ha sempre estratto
dal “cilindro” nomi di soggetti distanti dalla politica e dal popolo, ma sempre legati alle istituzioni e di fatto sempre ricorrendo ai cosiddetti “tecnici”.
Viene quindi da chiedersi che fine ha fatto la politica, quella vera, che sa scegliere e promuovere i propri candidati.
Problematica che è emersa anche al precedente girone elettorale dei mesi scorsi.
In conclusione, non avendo trovato alcun accordo su un candidato comune, i vari partititi hanno dovuto “supplicare” l’uscente 81 enne Mattarella a rimanere in carica per altri sette anni.
Mattarella, il quale aveva già espresso più volte la volontà di non candidarsi nuovamente per questo incarico ed aveva già iniziato, assieme a propri collaboratori, a liberare il Quirinale.
Il risultato è sicuramente quello di un apparente spaccamento del Centro Destra con Fratelli d’Italia contraria al voto della Lega e un Movimento 5 Stelle con lotte interne alla Leadership.