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I dati in Veneto peggiorano

Il Veneto sfiora quota 2 mila ricoveri per Covid. Precisamente con 1.960 posti letto occupati tra i diversi ospedali della regione: 1.749 tra i reparti di terapia sub-intensiva e malattie infettive e i rimanenti 211 in terapia intensiva. Mai si erano registrati numeri tanto alti, nemmeno durante la prima ondata, quando il picco, registrato il primo aprile, era stato di 1.718 posti letto occupati in area non critica.Il record di terapie intensive è ancora lontano – 356, il 30 marzo – ma non può che preoccupare il trend delle ultime settimane. D’altra parte il virus ha ormai ingranato la quinta, come dimostra il record di tamponi positivi a partire dal totale dei processati: il 25,4%. Tra tutte le persone che nell’ultima settimana si sono sottoposte al tampone, una su quattro è risultata contagiata.Una percentuale che preoccupa, perché ennesimo tassello di una curva che, dal 24 agosto, non ha mai smesso di crescere. E, a proposito di numeri spaventosi, ieri si è registrato il record di vittime in questa seconda ondata: 48 in appena 24 ore. Esattamente una ogni mezz’ora.

Curva in salita

Il record è assoluto è ancora confinato nel lockdown, con le 64 morti del 28 aprile, ma preoccupa il quotidiano avvicinamento a quel dato. Intanto ieri è stata infranta quota “85 mila contagi” dall’inizio della pandemia, con le 2.860 positività accertate in 24 ore. Scende a 50.959 il totale dei veneti attualmente positivi, ma è un sollievo dato solo dal ritardo nel conteggio di alcune negativizzazioni delle scorse settimane. Tornando ai dati sul medio periodo, negli ultimi 7 giorni sono stati contati 19.507 contagi, una cifra che supera di oltre cinque volte il record settimanale di questa primavera, registrato nella terza settimana di marzo, quando i nuovi casi accertati erano 3.629. Allora la media era di poco superiore ai 500 nuovi positivi al giorno; oggi sono oltre 2.700. Sempre negli ultimi 7 giorni, la percentuale di uomini e donne colpiti dal virus è tornata a essere perfettamente pari; quasi, se si considerano i decessi (51% uomini e 49% donne); molto diversa, guardando i ricoveri (58% uomini e 42% donne).

I ricoveri

A proposito di ricoveri, preoccupa che il 27,85% del totale abbia tra i 45 e i 64 anni, ma la percentuale più larga (il 44%) continua a essere occupata da persone tra i 65 e gli 84 anni. Gli ultra 85enni sono il 20.49% del totale dei ricoverati, le persone tra i 25 e i 44 anni il 6.14%, mentre l’1,45% ha meno di 25 anni.Le percentuali cambiano radicalmente considerando i contagiati in generale, indipendentemente dal fatto che siano ricoverati: il 33,75% ha tra i 45 e i 64 anni; il 25,72% tra i 25 e i 44 anni; il 17,52% ha meno di 25 anni; il 16,23% ha tra i 65 e gli 84 anni, il 6,77% ha più di 85 anni.

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