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Covid-19 e terza dose, Zaia: «Non si pensi solo ai fragili, ma anche agli anziani»

Il presidente della Regione Luca Zaia e l’assessore alla sanità Manuela Lanzarin sono tornati ieri mattina, 8 settembre, nella sede della protezione civile regionale di Marghera per aggiornare direttamente i cittadini sull’andamento dell’emergenza Covid in Veneto. Insieme a Zaia e Lanzarin, anche la dottoressa Francesca Russo, responsabile del servizio igiene e prevenzione della Regione.

Il bollettino

Il punto di partenza dell’incontro è stato ancora il bollettino delle 8 di ieri, letto dal presidente Zaia: «Nelle ultime 24 ore sono risultati positivi al coronavirus 705 cittadini ed i loro test positivi rappresentano l’1,56% dei 45.213 tamponi effettuati. I positivi oggi in isolamento in Veneto sono 13.162 ed i ricoverati per Covid-19 negli ospedali veneti sono 297. Quelli in area non critica sono 244, mentre nelle terapie intensive ci sono 53 pazienti Covid e 352 pazienti non Covid».

Campagna vaccinale e terza dose

Sulla campagna vaccinale anti-Covid, il presidente del Veneto ha comunicato che ieri sono state somministrate circa 26mila dosi di vaccini anti-Covid. Ma il suo intervento si è concentrato soprattutto sul sempre più probabile secondo richiamo, la cosiddetta terza dose, che dovrà essere inoculato ai vaccinati. «Ci sono già delle anticipazioni sul quando e come partirà la somministrazione della terza dose – ha detto Zaia – Si parla di partire dai soggetti fragili, come gli immunodepressi, ma io qualche perplessità ce l’ho. Io penso che dovremmo avere più attenzione per gli anziani e i grandi anziani, che sono stati i primi ad essere vaccinati. Sappiamo che la presenza degli anticorpi diminuisce nel tempo e quindi gli anziani potranno essere ancora a rischio. E penso soprattutto agli ospiti delle case di riposo. Ritengo più logico determinare i mesi di durata della risposta anticorpale generata dal vaccino e al termine di questi mesi ognuno sarà libero di scegliere se fare la terza dose oppure no. In questo modo sarebbe molto più facile anche per noi dal punto di vista organizzativo. Inoltre, gli anziani saranno interessati anche dal vaccino antinfluenzale e sarebbe meglio fare la vaccinazione contro l’influenza insieme alla terza dose. Infine, non si è ben capito se la terza dose possa essere eterologa oppure no. Io spero di sì».

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