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Conflitto di attribuzione?

Il Governo Gentiloni ha dichiarato che solleverà il conflitto di attribuzione Stato-Regione contro l’Autonomia di #Mestre e #Venezia. Il Governo attuale dovrebbe restare in carica solo per gli affari correnti.
La decisione è quindi scorretta sia formalmente sia nel merito.
Siamo piccoli, ma evidentemente non siamo quattro sfigati come ha detto il sindaco, se per cercare di fermarci deve scendere in campo addirittura il Governo.
Non temiamo comunque il giudizio della Corte Costituzionale.
Siamo convinti di poter dimostrare anche dinanzi alla Consulta la perfetta legittimità della normativa costituzionale, nazionale e regionale che chiediamo di applicare. La battaglia fra Davide e Golia continuerà con ancora più forza! Non penserete mica di fermarci così.

Il conflitto di attribuzione Stato-Regione su cui si pronuncerà la Corte Costituzionale, senza effetto sospensivo, isignifica che la Regione potrà proseguire l’iter referendario.
Il Governo ha sollevato il presunto conflitto non contro una legge regionale ma – attenzione – contro la delibera di indizione del referendum. Un Governo che vuole impedire ai soli cittadini di Mestre e Venezia di votare, mentre ciò sarebbe consentito a tutti gli altri Comuni italiani non capoluogo di città metropolitana, forse ritiene i cittadini di Mestre e di Venezia minus habens non sono in grado di decidere e votare. Ci chiediamo quali interessi sottostiano a tutto questo accanimento, a tutti i livelli. Evidentemente il voto dei cittadini di Mestre e di Venezia è consentito solo per eleggere parlamentari o consiglieri, ma non per decidere il Sì o il No alla riforma del grande e dispersivo Comune di Venezia. Restiamo in attesa di sapere come possa essere motivata questa fantasia giuridica antidemocratica. Riteniamo che sia stato dato uno schiaffo alla democrazia e a tutti gli elettori mestrini e veneziani, sostenitori del Sì e del No, e non solo ai 10.000 firmatari della proposta di legge. Come abbiamo già indicato nelle nostre memorie al Tar, lo Stato è, per l’art.114 della Costituzione, solo una delle componenti di cui è costituita la Repubblica Italiana, al pari di Comuni e Regioni. È portatore, quindi, di propri interessi, alcuni politici, altri forse a volte indicibili e contrari ai diritti dei cittadini. Siamo perciò convinti che la Corte Costituzionale non potrà dare un’interpretazione contraria alla Costituzione e alle leggi nazionali e regionali e dovrà confermare la correttezza del procedimento da noi seguito nell’interesse esclusivo della popolazione di Mestre e di Venezia.

Movimento Autonomia di Mestre

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